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La missione di Allegri, ancor prima delle vittorie, sarà quella di trovare un equilibrio. Così si riassumono due anni di assenza e trenta minuti per spiegare quel "mentre", che pure ha portato uno scudetto e altre due coppe. Che però non ha assicurato sul futuro, costringendo Agnelli e la Juventus a cambiare i piani. La Juve riparte dal toscano perché ha un bisogno quasi disperato di certezze. Indietro, in avanti, in particolare ne mezzo. Vuole quasi irrobustirsi lasciando gli ultimi trenta metri in balia delle scosse degli attaccanti: in attesa di lasciarsi sorprendere da Chiesa e di valutare Morata, Allegri ha iniziato a chiedere - anzi: pretendere - a Dybala e Ronaldo

CASI SPINOSI - C'era tanta attesa, forse ancor più curiosità, attorno al "Max pensiero" su Dybala. E' un caso ancora spinoso, in attesa di quarantene e delucidazioni varie, e Allegri ha addirittura anticipato la possibile domanda, lodandone le qualità (non solo da "calciante") e punzecchiandolo sulla continuità fisica e mentale che con Allegri spesso è mancata, e non solo con Allegri. Tant'è: l'ha lasciato ragazzo, l'ha ritrovato uomo. E sembrano rose e sembrano sbocciare. In particolare dopo il passaggio da "vice capitano" per cui a Bonucci avranno fischiato un tantino le orecchie. 

TOCCA A RONALDO - Dybala è parso dunque dentro al progetto, con un ruolo centrale e ribadito in mondovisione. Si può però dire lo stesso di Ronaldo? A CR7, Allegri ha chiesto una presa di responsabilità (maggiore) e diversa, perché diverso è il contesto in cui si è trovato, se vogliamo in maniera forzata. Ronaldo dovrà illuminare e non solo essere illuminato, tanto per capirci. E sul futuro, a domanda diretta, Allegri si è aggrappato al termine "centravanti" e lasciato dietro di sè, come un vecchio "ffiuu", tutte le questioni irrisolte del mercato.