DAL PUBBLICO... - In panchina. Con il giubbotto tirato fino in su e lo sguardo concentrato, quasi a non considerare le mille telecamere puntate sulle sue smorfie, pronte a indugiare su un mezzo sorriso, sulla risata fragorosa, sulla stizza di essere ancora fuori dopo un periodo in cui si era in tanti a ravanare il suo exploit. Impassibile, Paulo. Mentre guarda i suoi compagni portare a casa una partita dura e coraggiosa, fatta di episodi ma anche di tanti collegamenti interni, dovuti ai mezzi passi falsi di Bergamo e con il Parma in casa. Impassibile. Stesso sguardo e candida impotenza. Poi la chiamata, la pettorina, due veloci esercizi e il pubblico che gli piove addosso con tutto il suo affetto. Guarda in alto: saluta e sorride. Poi rinvigorisce la corsetta e continua a sperare.
A RONALDO - Intanto, la Juve va. A gonfie vele. Rischiando il giusto e un po' il fraseggio del Sassuolo. Palla da fermo, Ronaldo e terzo tempo: è 2-0 e la paura di ritrovarsi davanti a un'altra settimana complicata scompare come l'1 sul tabellone di Reggio Emilia. Tutti pronti al 'ssiuuu': puntuale, preciso, perfetto sospiro di sollievo. Con contorno di 'Mask': perché il portoghese, nella settimana più difficile del suo numero 10, si fa capofamiglia e accoglie con amicizia anche Dybala nel lungo abbraccio della Juventus. E' quasi un segnale, poi ognuno lo veda come vuole. E' quasi un segnale ed è il segnale del ritorno di Dybala. Che al minuto 82 è in campo, che al primo pallone supera con un break il diretto avversario, che tocca dentro per Ronaldo bravo a dare il 'la' al tris di Can. Allegri sorride e gli dà una pacca virtuale soltanto con lo sguardo. Dybala ha capito, si è messo sotto ed è tornato il fantasista di tutti. Con sacrificio e abnegazione: l'hanno raccontato i suoi 10 minuti, l'ha palesato l'affetto dei compagni e di chi l'ha sostenuto sugli spalti.