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Nella triste notte di Cagliari, dove ancora una volta la Juventus non è riuscita a trovare una vittoria in trasferta, l’unica stella che emana più bagliore è quella di Dusan Vlahovic. Il serbo ha rivitalizzato con una punizione da defibrillatore una Vecchia Signora che non dava battiti cardiaci.

Poi l’ingresso di Yildiz ha sicuramente aiutato la Juventus ad uscire dallo stato di coma in cui si trovava. La realtà è però una: Vlahovic è completamente solo.  


I numeri di Vlahovic in questa stagione 


Sedicesimo gol stagionale nella Serie A 23/24, il diciassettesimo si conta quello in Coppa Italia contro la Lazio nella gara d’andata. Proprio quella Lazio che la Juventus dovrà nuovamente affrontare nella gara di ritorno, in programma martedì 23 aprile alle ore 21.00 all’Olimpico di Roma.

La gara di ieri non lascia ottimismo, semmai c’è la sensazione che i biancocelesti possano fare l’impresa. Le speranze del popolo juventino cadono irrimediabilmente su Vlahovic e quel sinistro alla dinamite che disegna calcio.  

Proprio quel piede che ieri ha avviato la rimonta sul Cagliari. Perché ancora una volta il serbo si è caricato sulle spalle la squadra. Ha giocato spalle alla porta, ha tenuto la palla a centrocampo, l’ha smistata sulle corsie esterne. Ha segnato nel primo tempo, gol poi annullato, ha risposto con la punizione. Ha fatto tanto il solo Dusan Vlahovic ieri sera, con le spalle così grosse da caricarsi da solo squadra e popolo. Appunto, tutto tremendamente da solo.  


Il ruolino nel girone di ritorno


Si torna indietro alla scorsa stagione. Alle critiche nei confronti del serbo ingiustificate, accusato di non avere la stoffa per restare ala Juventus. Così torniamo indietro a due stagioni fa, con le critiche verso Matthijs de Ligt e Paulo Dybala. La realtà è che il più delle volte sono stati loro due a dare solidità alla fase difensiva e brillantezza alla sterile e improvvisata manovra offensiva.

Dusan Vlahovic nella scorsa stagione ha avuto tanti guai fisici, in primis la pubalgia. Quest’anno era partito forte, poi ha avuto una flessione, salvo poi risalire nel finale del girone d’andata. Poi da lì ha iniziato a segnare con frequenza, a lottare e a salvare diverse volte la Juventus dalla sconfitta. Ha fatto i suoi errori, ha accusato nervosismo, ma la realtà dei fatti è che se non segna Vlahovic per la Juventus sono guai. E a 24 anni l’unico che ha davvero preso per mano la squadra è stato proprio il serbo. Tutto da solo.