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Uno e due. Che si contano sul dito di una mano, e pure avanzano. L'accoglienza per Danilo è stata esattamenteo come il clima: arida, però coi nuvoloni che minacciano. Cosa, in questo caso? Un downgrade che sembra palese e scontato. Soprattutto dovuto, in nome delle sacre entrate che devono foraggiare la stagione della Juventus. 

L'ARRIVO - Intanto, è arrivato Danilo (qui foto e video da Caselle). L'ha fatto alle 18.23 di un martedì d'inizio agosto, a due giornate dalla fine del calciomercato d'Oltremanica. E chissà: forse anche la fretta ha giocato un ruolo decisivo, nell'atterraggio del brasiliano sul pianeta Juve. Da quattro anni lontano dalla breccia dell'onda, però comunque voglioso di essere all'altezza di un esborso importante. Tant'è: oltre alle cifre dello scambio, guadagnerà pure 4 milioni per cinque anni. Ma l'arrivo, dicevamo. Normale e senza fronzoli, un po' grigio poiché dettato dal filtro del tempo e dall'assenza totale d'attesa che montava mentre lo scambio andava a chiudersi. L'iter è rimasto lo stesso: due Jeep d'ordinanza, la Polizia a precedere. Poi una novità, che solo Cristiano Ronaldo un anno fa aveva adottato: finestrino abbassato e un pollice in alto per salutare i giornalisti presenti e quel paio di tifosi. Domani, alle visite, si vedranno certamente più facce e probabilmente più cori. Perché Danilo ora è juventino. Di famiglia. E sulla famiglia non si scherza, semmai si supporta. Mentre Cancelo, e la rabbia che ancora si percepisce per il suo addio, svaniscono nella pioggerellina di Caselle.