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Tra passato e futuro. Julian Draxler a Goal si è raccontato così: “Estate 2015? In quel periodo si parlò di un trasferimento alla Juventus. Il problema è che il calcio è business e le decisioni non si prendono da soli. Perché un’operazione vada in porto si devono trovare accordi sulle commissioni e su tutte le questioni contrattuali. Serve che ogni cosa vada bene e sfortunatamente la cosa non è accaduta nel caso della Juve”.

WOLFSBURG - “Avevo già annunciato allo Schalke che volevo assolutamente andare via. In pratica avevo già detto addio, puntavo ad una crescita professionale. Era importante trovare un club che mi garantisse le condizioni giuste, visto che da lì a poco ci sarebbero stati i Campionati Europei. Mi sono trasferito in una buona squadra che giocava in Champions League come il Wolfsburg, Low così aveva anche l’opportunità di seguirmi da vicino. De Bruyne era appena passato al Manchester City, quindi la società aveva i mezzi economici per soddisfare lo Schalke ed io ho accettato”.

PSG - “Ero abbastanza soddisfatto dei minuti giocati nella stagione precedente ed ho un allenatore che mi apprezza e mi fa sentire benvoluto. Mi sento a casa al PSG, ho un contratto fino al 2021 e potrei anche prolungarlo. So di non avere qui lo stesso ruolo che avevo allo Schalke o al Wolfsburg, ma so anche di avere le qualità per poter aiutare la squadra. Certo vorrei avere ancora maggiori responsabilità e non dovermi chiedere se giocherò o meno le partite più importanti, ma devo essere realista e per essere un titolare inamovibile di una squadra come il PSG devi essere tra i primi cinque, sei, sette giocatori al mondo”.