Douglas Costa non si è fatto mancare nulla: prima è andato a stamparsi sulla Torino-Milano con la sua Jeep Cherokee addosso a una Punto, dopodiché si è imbarcato a Malpensa su un volo per Parigi, dove era stato invitato alla nuit rouge organizzata da Neymar per il suo compleanno, facendo bisboccia fino a notte fonda, per poi rientrare stamane alla base, dove lo aspettavano al JMedical per degli esami clinici. Perché, particolare non trascurabile di questa storia, sabato sera il buon Flash si era procurato un affaticamento agli adduttori che lo aveva costretto ad uscire già alla fine del 1° tempo.
Sintetizzo: non stai benissimo, ti procuri un incidente con l’auto, mandando all’ospedale il conducente dell’altra vettura (fortunatamente, senza strascichi) e rischiando di peggiorare pure la tua già non ottimale condizione fisica, e - anziché riguardarti un attimo - te ne vai lo stesso fino a Parigi a fare le ore piccole coi tuoi amici brasiliani. Secondo voi, è un comportamento responsabile? In linea con lo stile della società Juventus? La risposta è, categoricamente, no.
Alla Continassa, infatti, nessuno ha gradito. Per Douglas non è scattata la multa, perché - come scritto prima - nei giorni di riposo concessi dall’allenatore ognuno è padrone di gestirsi come meglio crede, però con un briciolo di grano salis, cercando se possibile di non ledere l’immagine del club per il quale sei tesserato. Stamane, tutto questo è stato fatto notare al signor Costa. Così come, a suo tempo, avvenne con Vidal prima, e con Caceres poi.
In tanti, spesso, si domandano cosa sia lo “stile Juve” e, in qualche occasione, è stato pure oggetto di ironie, se non addirittura di dileggio. Lo Stile Juve esiste eccome, non è mai passato di moda. Come diceva Cassano? “Lì alla Juve sono tutti dei soldatini” e infatti, lui, non c’è mai approdato. A differenza di Douglas Costa, al quale è stato fatto un ripasso veloce di quali siano le regole in Casa Juventus. Sperando, d’ora in poi, le tenga in mente. Altrimenti… Benatia docet.