PARATICI A LONDRA – London calling, parte seconda. Il CFO Fabio Paratici è volato nuovamente a Londra per cercare di sbloccare il mercato in uscite, promuovendo la propria mercanzia. Tra i vari De Sciglio e Rugani c’è soprattutto lui, Douglas Costa, che piace da tempo sia al Manchester United che al Wolverhampton. I Red Devils ci penserebbero seriamente una volta naufragato definitivamente l’assalto a Jadon Sancho, mentre i Wolves hanno sì pagato circa 40 milioni per Nelson Semedo, ma ne hanno incassati quasi 45 dalla cessione di Diogo Jota al Liverpool. La squadra di Nuno Espirito Santo pensa in grande e Douglas Costa può fare al caso di entrambi i club, anche perché il prezzo del suo cartellino non si aggira più sulle cifre vertiginose richieste da Paratici nella prima spedizione londinese. Da 60 milioni di euro, la Juve si siederebbe comodamente al tavolo delle trattative per 30-35 milioni.
SCAMBIO CON DEMBELE? – E non finisce qui, perché negli ultimi giorni si è chiacchierato di una possibile nuova operazione alla Pjanic-Arthur tra Juventus e Barcellona, con protagonisti Douglas Costa e Ousmane Dembélé. Lo scenario, però, appare sfocato e difficile da realizzarsi fin dal principio, essenzialmente per due motivi. In virtù del salary cap introdotto dalla Juve, che prevede un tetto massimo all’ingaggio dei nuovi acquisti pari a 9-10 milioni lordi, l’esterno francese è ampiamente fuori portata, percependone 9 netti in blaugrana. In più, il club bianconero nutre qualche perplessità sul carattere dell’ex Borussia Dortmund, che tra infortuni e vita fuori dal campo sregolata, è rimasto nel limbo dei crack inesplosi. In ogni caso, Douglas Costa costituisce il crocevia del mercato della Juve: con il tesoretto derivante dalla sua cessione, Paratici può provare ad arrivare a quel giocatore che un anno fa aveva già sfiorato la Juve, Federico Chiesa.