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Douglas Costa si racconta. L'esterno brasiliano della Juve si è aperto ai microfoni di The Players Tribune, nel corso di una lunga intervista dal titolo: "Un passo alla volta". Una filosofia, uno stile di vita per il calciatore, che da anni lotta con il suo corpo e l'indole ad infortunarsi. Douglas racconta di quanto e come sta provando ad essere più forte, a trovare la forma fisica perfetta. Poi parla di Ronaldo e Dybala, suoi compagni in bianconero. Infine, un sogno: "Ho scelto la Juve perché voglio vincere la Champions e fare la storia".

Scherzo con il mio compagno Alex Sandro che ho più risonanze che presenze. Quando devo farne un'altra... questi strani rumori. E' qualcosa di davvero pazzesco. La gente dice che Douglas ha il potenziale per essere uno dei migliori al mondo, ma gli infortuni lo frenano. Questa cosa mi dà fastidio. Ho il potenziale per essere un calciatore top, ma per colpa mia o no non posso essere nella migliore forma. Questa cosa è molto fastidiosa.

Ho avuto un grande 2017. Ho raggiunto il picco più alto della mia carriera al Bayern: potevo fare tutto quello che volevo in campo. Prima di fare qualunque movimento non esitavo. Tutto era così semplice. Dopo sono arrivato a Torino. I primi sei mesi sono stati molto difficile perché dovevo adattarmi a un calcio diverso, incentrato sulle marcature e sul contropiede.

Nel 2018 ho avuto molti infortuni, ma nessuno sapeva perché, la ragione di questi problemi. Poi abbiamo capito che si trattava di un infortunio mai totalmente guarito, che comprometteva un sacco le mie prestazioni in campo. Volevo tornare dalla squadra, ma poi subito dopo avevo un nuovo infortunio.

Ogni volta che mi faccio male mi chiedo: 'Cosa ho fatto di sbagliato?. Mi chiedo perché non riesco a giocare con continuità, senza subire infortuni. E’ una cosa che mi fa male. Quindi ho chiesto ogni tipo di aiuto. Non so se hai sentito parlare del mental coach. Non è uno psicologo, ma una persona che ti mostra come fatti dell'infanzia possano ancora condizionarti oggi. Ho iniziato così. Poi ho fatto radiografie di tutto. Per esempio, un infortunio può capitare per qualcosa che hai nei tuoi denti. Ho cercato qualunque cosa.

Nel 2015 ero solito allenarmi molto intensamente con un personal trainer, e ho scoperto che questa può essere una delle ragioni dei miei frequenti infortuni. Se potessi tornare indietro: è vero, all’epoca mi ha aiutato tanto, ma le conseguenze di oggi? Ho anche incontrato diversi nutrizionisti, e ho trovato alcune risposte. Ho imparato molto su quanto incide la qualità del riposo. Ho investito molto in tecniche di recupero. 

Ci sono dei momenti che penso: 'Posso ancora giocare? Perché scendo in campo e mi faccio male di nuovo'. Poi quando guardo la Tv capisco che questa è la mia passione e che posso giocare ancora ad alto livello. Questo è ciò che mi mantiene vivo, so che il calcio non è uno sforzo per me. Molte volte ci provi, ci provi e ci provi, ma poi ti arrendi. Non ha nulla a che fare con i soldi o con l'essere ancora più famoso. Il punto è fare ciò che ti piace e divertirti. Questo è il mio obiettivo.

Di recente ho visto alcuni risultati. Tutti ovviamente vogliamo qualcosa di immediato, subito visibile. Io voglio cambiare la mia vita. E anche lo lo vorrei fare adesso. Ma non funziona così. Il tempo guarisce tutto. Dal punto di vista economico per me e la mia famiglia la vita è cambiata velocemente, ma in campo non funziona così, devi precedere un passo alla volta. Siamo esseri umani. Non ci sono segreti. Non posso comprare la forma fisica perfetta.

Ho modelli di vita come Cristiano Ronaldo e Dybala, giocatori che hanno avuto successo per molto tempo, con grandi risultati. Provo a fare la stessa cosa. Ho sentito quando Cris e Dybala mi hanno detto di saltare una sessione di allenamento se sono troppo stanco. Meglio questo che saltare una partita. Ci sono alcune cose che funzionano con loro, e potrebbero funzionare anche con me.

Recentemente ho deciso di non starci più male e godermi la vita, provare a giocare e allo stesso tempo continuare a lottare. Quando la mia carriera finirà voglio poter dire di aver dato tutto quello che potevo, il mio meglio. Non voglio accontentarmi di nulla di meno. Darò tutto me stesso. Se questo è il mio destino, allora lo accetto.

Da 25 anni la Juve non vince la Champions League. Sogno di vincerla, è per questo che ho scelto la Juve. Quando ho lasciato il Bayern avevo altre offerte sul tavolo, ma ho scelto la Juve perché qui ho la possibilità di fare la storia. Ho imparato che devi essere concentrato tutti i giorni. Non c’è spazio per compiacersi nel calcio. Il calcio mi insegna tanto, ogni giorno".