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Nonostante le ultime aperture, la telenovela Gianluigi Donnarumma è ancora lontana dalla sua puntata finale. Il portiere classe '99, spinto anche dalla volontà della famiglia, ha tutta l'intenzione di continuare la propria avventura in rossonero: l'ostacolo tuttavia è sempre rappresentato da Mino Raiola, soprattutto relativamente alla commissione che spetterebbe all'agente e le clausole rescissorie previste nel nuovo contratto di Gigio.

LA CLAUSOLA - L'offerta del Milan, confermata anche dall'ad Marco Fassone, è pari a 6 milioni a stagione per cinque anni a Gigio e un milione al fratello Antonio, che sarebbe tesserato e ricoprirebbe il ruolo di secondo portiere. Il club rossonero è sempre in attesa di una conferma dal giocatore, una risposta che - come esplicato dal ds Massimiliano Mirabelli - la società aspetta il prima possibile. Ma il nodo più grande è rappresentato appunto dalle clausole rescissorie: 50 milioni di euro se il Milan non dovesse qualificarsi alla prossima Champions League, 100 milioni se invece dovesse arrivare a disputare la fase a gironi del massimo torneo continentale. La tensione tra Fassone-Mirabelli e Raiola, secondo quanto raccolto da Calciomercato.com, scaturisce proprio nella prima opzione. Il club spinge perché questa clausola valga soltanto per l'estero, evitando così che squadre rivali - Juventus in testa - possano approfittare della situazione "scippando" Donnarumma nell'estate 2018 (con un investimento tutto sommato sostenibile). Ma la richiesta milanista ha provocato l'irritazione dell'entourage, che invece pretende la clausola disponibile anche per il mercato italiano. E la telenovela prosegue...