La partita della Juve col Genoa ha detto qualcosa di nuovo e ribadito qualcosa di conosciuto. La novità è che i ragazzi (almeno due su tre) non sono pronti. Nulla di male, però chi si aspettava eclatanti rivelazioni è rimasto deluso. Pirlo ha fatto bene a metterli in campo, ma Dragusin e Wesley hanno mostrato di aver bisogno ancora di tempo per crescere. Entrambi sono caduti, ripetutamente, nell’errore più grave per un difensore: il posizionamento. In occasione dei due goal del Genoa erano a spasso; più volte Buffon si è sbracciato per svegliarli e indicare loro i movimenti. La serie di sviste e ritardi s’intitolava: “Le diagonali, queste sconosciute”. Va aggiunto, comunque, che Rafia, per il poco tempo giocato, ha convinto, sfornando velocità, grinta e personalità. Già prima del goal, aveva sfoggiato coraggio e intraprendenza oltre a una notevole agilità.
IL FATTO GIÀ NOTO - Ciò che, invece, nuovamente è andato in scena potrebbe intitolarsi “Doctor Juve e Mr.Boh”. Si perché durante i primi 25 minuti abbiamo visto una squadra concentrata, agile, ficcante e leggiadra. Per il resto della partita è sembrata una squadra svagata e leggera. Insomma, una doppia, contrastante personalità a cui sembra che, nell’anno in corso, bisognerà abituarsi. Certo, si ripete forse anche una certa supponenza quando si affrontano squadre ritenute erroneamente “alla portata”, vedi alle voci Crotone, Benevento e, soprattutto Fiorentina.
REPARTO INADEGUATO - Un dato, purtroppo, resta invariato: il centrocampo non pare all’altezza di una squadra in lizza per gli appuntamenti importanti ovvero Champions e Campionato. Lo sa anche Pirlo che Bentancur e Arthur non bastano e che Rabiot risulta ancora incomprensibile. Per questo ci ha provato con Kulusevski e Dybala, arretrandoli. Col risultato di snaturarli: entrambi rendono molto meglio più avanti. Eppure, nell’immediato, la società pare concentrarsi sull’acquisto di un’ennesima punta. Doctor Juve o Mister Boh?