Come si evince dal contratto, la nascita della Superlega è subordinata: al riconoscimento del torneo da parte di FIFA e/o UEFA, o in alternativa, all’ottenimento di protezione legale adeguata da parte dei tribunali europei competenti, che consenta la partecipazione dei club fondatori della Superlega anche ai rispettivi campionati e coppe nazionali.
E la struttura legale? Come riporta anche Calcio&Finanza, la Superlega si basa sulla nascita di SLCo, una società a responsabilità limitata registrata in Spagna e unica proprietaria a tutti gli effetti del nuovo torneo. SLCo avrebbe poi gestito la competizione attraverso almeno tre filiali:
- SL SportsCo: società a responsabilità limitata con sedi a Madrid e Barcellona, che si sarebbe occupata di supervisionare e gestire le operazioni quotidiane della Superlega da un punto di vista sportivo, disciplinare e di sostenibilità finanziaria;
- SL MediaCo 1: società domiciliata in Lussemburgo inizialmente deputata alla gestione quotidiana della Superlega con riferimento esclusivo alla commercializzazione e vendita a livello mondiale del diritto a distribuire la competizione su qualsiasi media, con l’obiettivo di generare ricavi da diritti tv;
- SL CommercialCo: una società a responsabilità limitata domiciliata in Lussemburgo incaricata della gestione quotidiana delle operazioni della Superlega con riferimento alle attività commerciali esclusa la gestione dei diritti televisivi.
DIRITTI TV - La distribuzione dei ricavi prevedeva la divisione dell'8% dei dei proventi da diritti tv come quota minima, con una cifra base annuale di 400 milioni di euro.
CALENDARIO - Avrebbe avuto un calendario legato a gare infrasettimanali, martedì e mercoledì come già avviene per la UEFA Champions League, con la finale da disputare di sabato.
"CARTA DEI TIFOSI" - E, ultimo punto, il contratto prevede anche una “Carta de aficionados” (Carta dei tifosi), a segnalare la grande attenzione posta al pubblico. La "Carta dei tifosi" è creata per consentire la migliore esperienza per il giorno della partita e avrebbe incluso: sovvenzione per i viaggi internazionali per i tifosi ospiti; creazione di “ambasciate dei tifosi”; trasporti nelle città partecipanti per i tifosi ospiti; un livello minimo di servizi negli stadi; e, con riferimento alla finale della Superlega, un minimo del 70% di posti riservato ai tifosi delle squadre partecipanti. Una finale da giocarsi in uno stadio con capacità minima da 60 mila posti e il 50% dei biglietti riservati ai club con un prezzo massimo stabilito.