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Campioni allo specchio. Da una parte Alex Del Piero, dall'altra Ronaldo, il brasiliano. O meglio: non subito. L'ex Inter tarda ad arrivare, un follower scherza: "Ronaldo è ancora bloccato da Iuliano e non appare". 

"Mia figlia ha compiuto 10 anni 4 giorni fa - racconta Alex - ma non fa altro che pensare al calcio. Per le bambine è una delle prime attività qui a Los Angeles. Le figlie sono toste, se vogliono una cosa...". Poi un dubbio: "Ma come ti devo chiamare, presidente?". Ronaldo sorride e risponde: "Contento di aver iniziato questa sfida col Valladolid. Non ho mai pensato di diventare allenatore, sarebbe stato peggio che da giocatore. Abitavo a Madrid, durante il Mondiale mi è arrivata questa possibilità del Valladolid, che oggi mi diverte molto. Anche se ogni week end è una sofferenza pazzesca lì in zona salvezza, cosa che non mi è mai successa da giocatore perché mi giocavo sempre il campionato. L'anno scorso mi è successa una cosa da presidente: 85', 1-1 in casa, un mio giocatore è arrivato davanti al portiere, miglior situazione per un attaccante, ma alla fine ha tirato addosso al portiere. Quando gli ho parlato nello spogliatoio consigliandogli cosa avrebbe dovuto fare, lui mi ha detto 'Sì, ma te eri Ronaldo il Fenomeno'.

Alex spiega: "Se sei sereno e tranquillo è più semplice trovare la miglior soluzione, ma in generale non è facile". Ancora Ronaldo, sulla situazione attuale: "Credo sia un rischio tornare a giocare, ma accetteremo ogni decisione. Abbiamo fatto i test e non c'è stato nessun positivo. Anch'io sono risultato negativo. Lunedì iniziamo gli allenamenti: 6 giocatori in un campo e altri 6 in un altro. Vorrebbero iniziare i primi di giugno dopo un mese d'allenamento".

Del Piero: "Quando arrivava il periodo del Carnevale in Brasile, arrivavano infortuni strani, convocazioni da nazionali particolari...". Ronaldo: "Tante volte creavo casini per tornare in Brasile in quel periodo, ma forse avevano ragione i dirigenti che mi multavano". "La scelta che fai in quel momento è quella che reputi più giusta - ribatte Del Piero - anche se a volte può essere un errore. Ogni sacrificio che abbiamo fatto è perché seguivamo una passione". 

Ronaldo svela un retroscena ai tempi del Barcellona: "Avevamo firmato il rinnovo, ma il presidente disse che non poteva rispettare il contratto. Così io dissi che volevo andare via e arrivò Moratti che mi portò all'Inter. Lì sono iniziati i nostri scontri. Perché in nazionale ci siamo scontrati solo una volta in un torneo in Francia: 3-3, con doppietta tua e un gol mio". Del Piero ricorda: "Era un calcio aperto, con tante occasioni da una parte e dall'altra. Per gli italiani è sempre stato importante difendersi bene, il Brasile invece ha sempre giocato a viso aperto, un tipo di calcio simile a quello spagnolo. Non mi sarebbe dispiaciuto andare nella Liga per come gioco io. Ero incavolato perché sapevo che eri fortissimo e ti aveva preso l'Inter, ma il tuo arrivo in Italia mi ha dato un grande stimolo. Ho iniziato ad allenarmi per andare più forte. Il tuo gol con il Compostela mi ha ispirato, c'era tutto quello che doveva avere un attaccante. Io ho sempre vissuto la partita dentro la partita. Quella nostra la vivevo come una sfida, chiedevo sempre se avevi fatto gol".

Ronaldo a Del Piero: "Hai fatto cose che hanno fatto innamorare il mondo. Mi ricordo quando avevi 19 anni e hai fatto quella partitona contro il Dortmund..:". Poi l'ex capitano della Juve risponde a un follower: "La rovesciata al Meazza? E' stata una cosa spontanea, non so come mi sia venuta. Una giornata bellissima".

Del Piero ricorda un brutto periodo: "Abbiamo sofferto tutti e due per infortuni che ci hanno cambiato la carriera". Ronaldo racconta i suoi: "Erano quattro o cinque anni che giocavo sempre senza problema, prima del 2000 ci allenavamo in modo diverso rispetto agli ultimi vent'anni. Le corse alla lunga distanza mi hanno sempre traumatizzato. La spiegazione che mi do al mio infortunio è che prima del 2000 mi sono allenato male. Dai miei infortuni ho imparato tantissimo, mi sento un uomo migliore rispetto a prima; ho capito davvero quando era grande il mio amore per il calcio. In tanti mi dicevano che avrei dovuto smettere, ma io ci credevo a un ritorno in campo. Un infortunio non poteva fermarmi".

Ronaldo commenta lo scontro con Iuliano: 'Io posso capire gli errori degli arbitri, ma non avevate bisogno di quelle cose". Del Piero: "Io quel giorno ho fatto la mia parte, perché un minuto dopo ci hanno dato rigore a noi e io non ho segnato per mantenere l'equilibrio della cosa..." scherza Alex, che poi continua: "Noi non avevamo bisogno di nessun aiuto, alcuni episodi macchiano una stagione intera. C'era una tensione che arrivava da altre parti, quello è sicuro. Tutte le squadre erano sempre sotto tensione perché appena c'era un intervento scoppiavano le polemiche. Sono stati anni macchiati".

Focus spostato sui tifosi: "L'affetto che ti dà la gente per strada è eccezionale" dice emozionato Del Piero, "Quando torno da voi ho una soddisfazione incredibile - replica Ronaldo - E' sempre molto bello, sono innamorato dell'Italia. Ho pianto per come state vivendo voi la pandemia".

Altro giro altro Juve-Inter. Il 5 maggio. Del Piero chiede: "Il momento in cui hai rotto con Cuper è stato qualche partita prima quando ti ha fatto scaldare per 35' contro l'Atalanta o il 5 maggio è stato troppo forte da digerire?". La risposta: "Da quell'episodio con l'Atalanta avevo capito che il mio futuro sarebbe stato lontano da Cuper, ma per rispetto volevo finire la stagione. Il 5 maggio siamo stati noi a perdere la partita, senza nessuna interferenza. Eravamo primi, la Lazio non si giocava niente... In quella settimana, però, sono uscite cose che ci hanno distratto e che alla fine ci hanno fatto scendere in campo troppo rilassati. Ogni anno il 5 maggio mi taggano in foto in cui piango, e basta! Anche se, a me, in generale non mi da fastidio parlare delle sconfitte".

Ronaldo torna indietro nel tempo e ammette: "Ci sono stati alcuni giocatori che non hanno vinto il Pallone d'Oro e non mi spiego il motivo: "Uno sei te, gli altri Totti, Maldini, Raul e Roberto Carlos". Del Piero: "Mi sarebbe piaciuto vincerlo almeno una volta, ma non ho rammarico per quello che ho fatto e come l'ho fatto. Si vince e si perde, l'importante è metterci sempre la faccia".

L'ex capitano della Juve con lo sguardo puntato verso il futuro: "Non mi è mai scattato il clic per decidere cosa fare in futuro, forse un ruolo dirigenziale è quello al quale mi approccerei di più, ma voglio ancora prepararmi bene uno o due anni. In Australia ho vissuto un calcio diverso con tanta fisicità e poca tecnica. Ora lo sto vivendo da giornalista in tv, viverlo da vari aspetti mi aiuta a comprenderlo di più".