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Diego: 'Mi voleva anche il Real, con la Juve non scattò la scintilla. Del Piero? Dicevano che non potevamo giocare insieme'
QUELLA STAGIONE - “Eravamo una squadra di grandi individualità, ma non è mai scattata la scintilla per diventare un gruppo coeso. Erano anni in cui la Juve ha cambiato molto tra allenatori, società e giocatori, non era semplice. E se non giochi da squadra è anche giusto che tu non lotti per vincere un titolo”.
DEL PIERO - “Alex è una persona speciale ed è stato un giocatore fantastico. Quando ero alla Juve mi è dispiaciuto molto che mi dicessero che non potevo giocare con lui perché avevamo caratteristiche simili, ma quando capitava a partita in corso facevamo sempre grandi cose. Sto scrivendo un libro sulla mia carriera, l’ho chiamato per farmi raccontare della stagione vissuta insieme ed è stato davvero gentile. Lavorare nella Juve è sempre una grande opportunità perché è uno dei migliori club al mondo, vedrei bene Alex di nuovo a Torino”.
ADDIO PRIMA DELLE VITTORIE - “Non ho molti rimpianti perché ho sempre dato tutto quello che avevo. Ero giovane, l’allenatore in quel tempo (Ciro Ferrara, ndr) mi chiedeva cose a cui non ero abituato e avevo tempo per ambientarmi al meglio. La Bundesliga era la mia comfort zone, era tutto completamente diverso dalla Serie A, adattarmi subito non è stato facile. Non rimpiango quegli anni perché ho imparato molto, sono cresciuto e sono diventato ciò che sono oggi. Magari, però, con un altro anno in più avrei potuto fare meglio”.
ARRIVO ALLA JUVE - “Tutti sognano di giocare in Serie A almeno una volta in carriera, a me è sempre piaciuto come campionato perché somiglia molto a quello brasiliano. Quando è arrivata l’offerta della Juventus ero molto emozionato, uno dei migliori club al mondo era interessato a me e non potevo crederci! Anche Bayern, Real e Atletico Madrid avevano chiesto informazioni, ma ho scelto la Juve perché ho sempre amato quell’ambiente. E anche i miei amici che giocavano in Italia mi hanno sempre parlato bene della Juve”.
RICORDI - “Ne scelgo due. Il primo è il giorno in cui sono arrivato a Torino, i tifosi mi hanno riempito d’affetto fin da subito e la cosa mi ha colpito molto. La Juventus è una delle squadre più importanti al mondo anche grazie a loro, mi hanno sostenuto anche nei momenti più difficili: è una cosa che porterò sempre dentro di me. Il secondo ricordo è la doppietta all’Olimpico contro la Roma, è stato davvero speciale”.
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