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Angelo Di Livio fu una richiesta esplicita di Giovanni Trapattoni, che nel 1993 ha convinto la dirigenza a prenderlo dal Padova (insieme a un "certo" Del Piero) per 4 miliardi circa. Intuizione giusta, perché Soldatino (così lo chiamavano i tifosi bianconeri) è rimasto in bianconero per sei stagioni scrivendo una parte di storia del club. Il palmarès come biglietto da visita: una Champions, una coppa Intercontinentale, tre scudetti, una Coppa Italia (due in carriera, l'altra vinta con la Fiorentina), una Supercoppa europea e due Supercoppe italiane. La Juve sarà sempre nel cuore di Di Livio, che ci ha raccontato come un ex giocatore sta vivendo questa situazione surreale per il calcio italiano.

Che idea si è fatto di come si sta gestendo il caos campionato in questi mesi?
"Hanno detto di tutto, ne abbiamo sentite di cotte e di crude. Forse all'inizio tutti quanti abbiamo sottovalutato questo virus e quindi anche lo stop al campionato è arrivato in ritardo, ma era comunque una situazione non facile da gestire. Adesso anche i giocatori devono essere tutelati, ma non so in questo momento chi possa dare loro la sicurezza sulla salute".

E' giusto ricominciare il campionato?
"Secondo me sarà complicato, perché una squadra è composta da 50 persone tra giocatori, staff e addetti ai lavori, ci sono trasferte da gestire, alberghi dove alloggiare... Penso che la soluzione migliore sia chiudere questo campionato e salvaguardare il prossimo, altrimenti si rischia di alterare anche la prossima stagione alla fine della quale c'è anche l'Europeo".

E a chi assegnerebbe lo scudetto?
"A nessuno. Annullerei questo campionato lasciando la classifica così com'è con le prime quattro in Champions. Visto che il Benevento ha addirittura 20 punti in più sulla seconda, farei retrocedere solo l'ultima (il Brescia, ndr) per promuovere i giallorossi. Ma per il resto questo campionato è da annullare senza scudetto, credo sia una stagione che tutti vogliono dimenticare".

Cosa pensa delle parole delle dichiarazioni del portavoce di Lotito Arturo Diaconale?
"Volevano fare allenamenti e tornare in campo già da diverso tempo, per me sono fuori di testa. Io capisco che si stanno giocando lo scudetto, ma non si può ricominciare a giocare per forza perché sei secondo in classifica".

E' d'accordo con il taglio degli stipendi deciso dalla Juve?
"Certamente, è stata la soluzione giusta. Ma non avevo dubbi perché su queste cose la Juventus è bravissima, quando si muovono fanno sempre cose straordinarie. E' stato un grande esempio, seguito poi anche dalla Roma".

Con la Juventus ha vinto tre scudetti (1994-95, 1996-97, 1997-98), al quale è più legato?
"Gli scudetti sono tutti belli, ma quello che mi porterò sempre nel cuore è il primo. E' stata un'emozione particolare, mai provata prima".

Che ricordi ha della Champions vinta nel 1996?
"E' una cosa a parte da tutte le altre vittorie, credo che ogni giocatore vorrebbe alzare quella coppa magica. Per me che sono romano, vincerla nella mia città è stato ancora più speciale. Mi ricordo quella serata come se fosse ieri, a fine partita abbiamo cantato e ballato fino alle sei della mattina dopo. Dall'adrenalina che avevo addosso sono stato i 15 giorni successivi senza dormire".

Fu lei a fare l'assist a Del Piero per il suo primo gol con la Juventus.
"Ci conoscevamo bene per aver giocato insieme al Padova. Era un Juventus-Reggiana finito 4-0: ho preso palla a centrocampo, vedendo il suo movimento gli ho dato la palla in profondità, lui prima l'ha stoppata col sinistro e poi con lo stesso piede ha calciato in porta".

Dybala è ai livelli di Alex?
"Quest'anno mi è piaciuto tantissimo, ma deve giocare sempre. Faccio fatica a capire perché ogni tanto va in panchina. Non credo sia ancora ai livelli di Del Piero, ma penso ci possa arrivare".

Cosa pensa della Juve di Sarri?
"Ho visto pochissime volte la Juve giocare bene quest'anno, non mi è piaciuta molto. Manca un po' di concretezza e penso stia perdendo le sue caratteristiche migliori, che sono la fame e l'aggressività. Poi si è ripresa il primo posto e i risultati sono dalla sua parte, ma se il campionato dovesse ricominciare deve stare attenta perché rischia di perdere lo scudetto".

Chi è il Di Livio di questa Juve?
"Mi rivedo Cuadrado, è un giocatore che mi somiglia molto. Ho visto che si è anche adattato a fare il terzino, anche se io ho giocato anche in un centrocampo a tre".

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