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Donato Di Campli torna a difendere Marco Verratti. L'agente del centrocampista del PSG, che già dopo lo storico crollo contro il Barcellona si era espresso in termini molto decisi ("Non permettiamo a nessuno di sputtanare la sua immagine, è sacra"), ha parlato oggi del suo assistito ai microfoni di Premium Sport: "Se ci saranno altri attacchi forti a Verratti, inizieremo a fare le nostre riflessioni".

TELEFONO CALDO - "E' arrabbiato", ha dichiarato Di Campli: "I media francesi dovrebbero ringraziare che giochi per il Psg e baciargli i piedi. Non ce l'ha con club o tifosi, che sono sempre stati fantastici. Addio? Ha un contratto fino al 2021 e il presidente ha ribadito la voglia di fare una grande squadra. Il mio telefono però non smette di squillare". A prescindere da nuove ed eventuali critiche della stampa francese nei confronti del regista della Nazionale italiana, questo sembra davvero il momento più propizio per provare a strappare il top player azzurro al Paris Saint-Germain. Nel bel mezzo del caos tecnico e mediatico che ha seguito il 6-1 del Camp Nou, Nasser Al-Khelaifi deve fare i conti con più di una grana, a partire da quella relativa al futuro del proprio tecnico Unai Emery.

IL MOMENTO GIUSTO - I club che potrebbero approfittare della confusione in casa PSG sono Juventus, Inter e lo stesso Barcellona (con una leggenda come Andres Iniesta che ha già indicato Verratti come suo possibile erede). Se non altro per accelerare i contatti con l'entourage del centrocampista, per poi sedersi eventualmente al tavolo del patron Al-Khelaifi. Che però non è intenzionato a cedere uno dei propri gioielli a cifre "da discount", soprattutto dopo aver rinnovato il suo contratto fino al 2021 soltanto sette mesi fa, con un ingaggio da urlo pari a 7,5 milioni di euro a stagione. Ma lasciarsi spaventare dalle cifre non serve: la Juve si ricorda bene dell'estate 2012, quando il colpo Verratti sfumò proprio a causa della potenza economica del club parigino. La stretta di mano con il Pescara neopromosso in Serie A per 12 milioni di euro (un'offerta che col senno di poi si è rivelata un vero e proprio affare) suona ancora come un rimpianto nella mente dei bianconeri.