Dopo l’introduzione, il primo intervento è di un azionista che rileva delle criticità – immediatamente smentite da Agnelli -, nella presentazione dei documenti: “Questa assemblea non si potrebbe nemmeno tenere”, dichiara l’azionista. Sarà l’unica volta che il presidente dimissionario gli risponderà; ai numerosi interventi – diversi anche fuori luogo e fuori tema -, Agnelli risponderà lasciando la poltrona da presidente, per andare a ripararsi nel backstage. Un siparietto che si ripeterà diverse volte nelle più di 4 ore dell’Assemblea.
Un altro azionista, in linea con le critiche già presentate nell’anno precedente, critica il lavoro svolto da Pavel Nedved come vicepresidente del club. La risposta di Agnelli, in questo caso, è lapidaria, anche se pronunciata a mezza bocca: “Evidentemente non conosce Pavel Nedved”.
Nel corso della giornata, Agnelli non manca di togliersi alcuni sassolini dalle scarpe: “Sono consapevole che quando tutto va bene sono applausi, quando non vanno bene la gente è veloce a girare le spalle e trovare difetti”. Riguardo alle vicende giudiziarie, invece, la linea è sempre la stessa: “Siamo convinti di aver agito in maniera corretta”.
La conclusione, poi, è all’insegna della serenità: “Ci tenevo a ringraziarvi per la vostra presenza oggi, testimonia l'affetto vostro per la Juventus. È stata una giornata atipica, auspico sia stato un sereno Natale per voi, ci vedremo con la maggior parte di voi il 18 gennaio ma colgo l'occasione per augurarvi un sereno 2023”.