
Dentro il rapporto Thiago Motta-Giuntoli. Le parole in conferenza vanno in una direzione
Spaccatura Giuntoli-Motta?
E adesso, ecco, cos'è che succede? E com'è che si fa? Thiago Motta ha utilizzato la carta John Elkann per difendersi in prima persona dall'inchiostro dei giornali e dalle critiche piovute praticamente ovunque. "Mi ha fatto piacere la vicinanza della proprietà", ha detto, senza nominare John Elkann, senza nominare neanche Cristiano Giuntoli, che al campo è tutti i giorni e con il tecnico ha evidentemente un quotidiano mai messo in discussione.
Al di là del campo, però, qualche contatto con un'altra guida tecnica è stato registrato. E non avrà fatto ovviamente piacere a Motta, che - legittimamente - avrebbe preferito maggiore chiarezza sulla sua posizione, e forse non solo internamente, bensì soprattutto esternamente. Il tentativo di Thiago di togliersi dalla tempesta aprendo l'ombrello della proprietà ha così causato una lettura piuttosto chiara: ci pensa lui, se non ci pensa chi pure sarebbe incaricato a farlo.
I due non sono mai sembrati così distanti. Così come Motta non è mai parso così lontano dalla conferma come allenatore della Juventus. Inevitabile aggiungerlo, e probabilmente pure superfluo: non c'è risultato che tenga, se questa sensazione dovesse essere confermata. Post Fiorentina - in caso di crollo totale - o a fine stagione, il destino del tecnico italobrasiliano pare segnato.
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