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Probabilmente, avesse aspettato un po' di più, Merih Demiral si sarebbe tolto parecchie soddisfazioni e la Juve non sarebbe alla rincorsa, affannata e affannosa, di chi erediterà la grinta, le chiusure, il talento di Giorgio Chiellini. Era un testimone perfetto, l'aveva preso prima del tempo quel centrale turco arrivato dopo il periodo d'apprendistato al Sassuolo. Alla fine, hanno vinto le sue bizze. Perché di bizze s'è trattato. 

L'ADDIO DI DEMIRAL - Ed è stato un addio agitato, quello di Demiral. Tra qualche vendetta social e soprattutto parecchio nervosismo negli ultimi giorni, dal momento in cui il riscatto della Dea non sembrava così certo. Non voleva tornare a Torino, il difensore. Voleva continuare la sua carriera altrove, lontano da dove non si è mai sentito importante, forte, titolare. Anche se dentro di sé sapeva di essere più forte, la Juventus non gliel'ha mai riconosciuto: molti matrimoni sono finiti per molto meno. E così è andato via, Merih. Generando plusvalenza, scrivendo un nuovo capitolo e dispensando - via agenti - una frecciata ai bianconeri: "E' felicissimo per l'Atalanta, lì si sente amato da tutti". Alla Juve non lo era?