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Demiral, dal caso Erdogan alle ultime partite da gigante: così la Juve lo gestirà sul mercato
VALORE ASSOLUTO – Pronti via e Demiral ha conquistato tutti in casa Juve. Tanto da convincere Maurizio Sarri a far scivolare il pupillo Daniele Rugani in fondo alle sue gerarchie, anzi a tal punto da farlo finire con un piede e mezzo fuori dalla Continassa: solo l'infortunio di Giorgio Chiellini ha bloccato la cessione di Rugani, rimandando di qualche mese la questione. Ma fino al recente doppio exploit, proprio l'ex Empoli era tornato quantomeno al fianco di Demiral nelle scelte di Sarri per il ruolo di prima alternativa in difesa. Duello nuovamente stravinto dal turco. Che ora aspetta insieme a Rugani l'evolversi del recupero di Chiellini: se il capitano bianconero fosse pronto entro febbraio, un centrale partirà per sistemare il bilancio. E anche sotto questo punto di vista non sembrano esserci motivi apparenti per convincere la Juve a rinunciare a Demiral: perché Rugani guadagna il doppio (3,5 milioni contro 1,8), perché Rugani a 20 milioni (per fare un esempio) garantirebbe una plusvalenza maggiore della cessione di Demiral a 35 milioni, perché Rugani non ha mai realmente raggiunti i livelli sperati mentre Demiral mette tutti d'accordo. E ora la stessa domanda di luglio («Ma come fa la Juve a chiedere 40 milioni per Merih Demiral se l'ha pagato 18 milioni?») trova risposte, tutte nuove e sempre le stesse: la verità è che rinunciare a Demiral sarebbe un clamoroso errore, che la Juve non sembra aver alcuna intenzione di voler commettere.
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