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Walter Della Frera, membro della Commissione Antidoping FIGC, ha preso la parola durante la trasmissione Punto Nuovo Sport Show per commentare la vicenda di Paul Pogba. Ecco le sue dichiarazioni: "Fino alla seconda prova dobbiamo tutelare Pogba, anche se l'esperienza ci dice che le controanalisi di solito confermano quanto emerso nella prima. Adesso c’è da capire il percorso delle motivazioni. Dopo questo, il Tribunale Nazionale Antidoping andrà a deliberare sulla volontarietà o involontarietà dell’assunzione della sostanza dopante. E in qualsiasi caso andrà incontro a una squalifica, che diventerebbe più pesante in caso di volontarietà da parte del calciatore. Un atleta deve essere sempre cosciente e mai negligente sulle sostanze che assume". 
E ancora: "La questione mi ha sorpreso, perché il testosterone è un anabolizzante che è assolutamente vietato dalle regole antidoping. Aumenta lo sviluppo muscolare, ma è anche la sostanza più facile da scovare all’antidoping. Quindi è strano perché se c’è il dolo del doping, non è la sostanza che chi vuole infrangere le regole va ad assumere di proposito. In passato ci sono stati casi di positività ad anabolizzanti per via di integratori inquinati da queste sostanze, visto che all’estero ci sono meno regole. Cosa rischia la Juventus? La squadra non rischia nulla. Si tratta di un doping di un singolo atleta, non di tutta la squadra. In Italia ci sono tanti controlli severi, a sorpresa e molto ravvicinati. E non solo durante il campionato, ma anche durante i ritiri. La Juve non ha responsabilità oggettive, almeno da quello che ne sappiamo al momento".