LAZIO - Sta facendo un ottimo lavoro, da anni, ma non credo possa competere fino alla fine. A meno che non si crei dentro alla squadra quel clima speciale che dà energie extra. Possono vincere nella singola gara contro tutti, ma un campionato è diverso. Non credo abbiano abbastanza per vincere la Serie A.
QUALITA' - Ciò che è successo la scorsa estate, con il cambio tra Sarri e Allegri, è andato in questa direzione, per far giocare meglio la squadra, perché c'erano un po' di lamentele anche sulle vittorie: non giochiamo bene, ci difendiamo, vinciamo solo 1 a 0, vogliamo vincere con 5 o 6 gol. Ma ci sono due punti importanti: la Serie A è molto dura, anche le piccole non perdono con 6 gol di scarto come accade in Spagna o in altri campionati. Le difese sono più forti e più preparate tatticamente, sia per la squadra che per il singolo, questa è la ragione per cui Ronaldo segna meno del passato. L'altro punto è che quando giochi ogni tre giorni non hai tempo per allenarti bene, per avere ciò che vuole Sarri è necessario allenarsi. Quello che ha mostrato a Napoli per tre anni è incredibile, probabilmente uno dei migliori calci di sempre in Europa, ma ha scelto tre anni fa i giocatori e a volte non si è trovato d'accordo con il club in questo. A un livello così alto la priorità è vincere. Come, è quasi un'opzione.
CHAMPIONS - Può vincere la Juve? Sì e no. Anche gli altri anni aveva grandi giocatori, probabilmente nella finale persa con il Barcellona c'era la miglior Juve degli ultimi anni, come squadra, singoli e come mentalità. E non intendo la mentalità di squadra, quella alla Juve è sempre la stessa: vincere, vincere, vincere. Ma parlo dell'energia e di ciò che successo dentro alla squadra. Se mi chiedi se la Juve può vincere ti dico sì. Ma anche Barcellona, Real, Psg, ci sono otto club. O casi come il Tottenham, finalista inaspettato dello scorso anno, perché la stagione cambia. Anche il mercato e ciò che succede ora è decisivo. Per esempio il Barcellona che ha cambiato l'allenatore, tutto cambia".