ALLA JUVE - "Sono convinto che avrei potuto ritagliarmi il mio spazio visto che posso giocare a destra e a sinistra da quinto di fascia, come all'Europeo 2016, o da terzo centrale come con Allegri".
CON PIRLO - "Ci sono stati molti cambiamenti, serve un po' di rodaggio. Anche se certi meccanismi dovrebbero già esserci, le difficoltà in partite difficili come quella contro il Barcellona si vedono di più. E poi non c'è stata pre-stagione: anche se ti alleni bene, poi lo paghi".
LE IDEE - "Pirlo? Ha gli stessi principi offensivi di Mancini, a partire dal modulo, con la differenza che in Nazionale solo un terzino va in offensiva mentre con Pirlo entrambi possono alternarsi nella stessa partita. Questa comunanza poi è vantaggiosa per chi va in Nazionale".
LA SCELTA DI LIONE - "Ho sentito che mi volevano davvero e volevo vivere un'esperienza all'estero. Garcia mi conosce: sa che posso giocare anche a sinistra. Il Lione è un club importante con giovani molto forti come il 17enne Cherchi, Aouar, Caqueret. Vogliamo tornare in Champions".
SARRI - "Non mi piace parlare del passato, ma non c'era più serenità, al di là delle difficoltà del contesto di pandemia. Vincere lo scudetto non è mai semplice ma abbiamo davvero faticato. E non mi è stata la possibilità di esprimermi, anche quando stavo bene".
LE CRITICHE DEI TIFOSI - "Purtroppo i social permettono a tutti di insultare spesso dietro pseudonimi. Ho imparato a ignorare chi non merita attenzione. Spero Sarri non si sia fatto condizionare, ho perplessità su altre cose. Ne parlerò al momento opportuno".