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E' il 7 maggio 2000, la Juve vince 1-0 contro il Parma, ma negli ultimi minuti della gara l'arbitro annulla un gol a Cannavaro, quello del momentaneo pareggio. Ed è proprio Massimo De Santis, fischietto di quella gara (coinvolto poi nella vicenda Calciopoli), a prendere la decisione, salvo tornare sui suoi passi anni dopo. Era l'anno di Perugia con la Lazio che trionfò all'ultima giornata, un fatto che ha scatenato polemiche anche nelle scorse settimane. A Radio Incontro Olympia ha ammesso: "Il gol annullato a Cannavaro? Errore mio, lo commisi a vantaggio della Juve, lì per lì non mi resi conto, poi rivedendo dopo capii quello che era successo... Ma io di errori ne ho fatti tanti, ma li ho fatti da solo, anche se alcuni che ho fatto facevo fatica a capire anche dopo, ma sempre senza aiuti. C'è da dire una cosa che quando io ho arbitrato c'erano grandi campioni e tutto da un certo punto di vista era semplice. Un arbitro si diverte? Sì certo che ti diverti, mai stato tifoso della Juve, con Juve-Parma ho fatto più danno che favore. Il dubbio che non fosse calcio d'angolo in Juve-Parma ce l'avevo...e poi parliamoci chiaro io arbitro di Roma non dovevo essere messo in quella gara, come qualcuno di Torino non doveva fare la Lazio".

ARBITRI SCARSI - "Quelli di adesso sono scarsi che fanno 200 partite in serie A, prima non era così, se facevi male, andavi in B e restavi lì fino a quando non risultava che eri migliorato. Oggi l'arbitro é diventato impiegato dello stato, che viene mandato via solo se ruba o arriva alla pensione. Oggi non ci sono arbitri avvicendati per motivi tecnici, sono davvero pochi o nessuno. Prima non era affatto così, non andava in questo modo".

ORSATO E VAR - "Giacomelli? Guardate non mi fate dire tanto, però con Orsato ad esempio c'è un abisso e non mi riferisco all'arbitro, Orsato potrebbe arbitrare fino a 50 anni. Ora quelli bravi della B c'hanno un tappo sopra e difficilmente riescono ad emergere. Oggi sono diventati troppi e il Var toglie visibilità. Aiuta tanto ma toglie tanta visibilità e l'arbitro ne ha bisogno".