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Il suo rientro, la svolta della Juve. Il top player della difesa è tornato ed è incisivo come mai per le sorti bianconere. Mercoledì sera ha duellato con Zapata surclassandolo ogni singola volta. E Matthijs De Ligt in queste tre settimane abbondanti ha spostato moltissimo, tutta la Juventus. Aiuta in quel concetto di aggressività in avanti che piace molto a Pirlo e che rappresenta il calcio moderno. Dà fiducia ai compagni, che alzano il baricentro della squadra con lui e vanno ad aggredire molto alti nella metà campo avversaria. Sempre titolare, mai sostituito. Uno così non si può togliere. 
 
Secondo i dati di Wyscout, sottolineati da Tuttosport, la squadra bianconera nelle prime nove partite stagionali (quelle senza De Ligt) aveva una media di 10,8 palloni a partita recuperati nella metà campo avversaria, con 16 come punta massima, contro il Verona, e 6 come minimo, contro la Lazio. Ma già contro il Cagliari è cambiato tutto: ne ha recuperati 21 (su 77 totali), dei quali 6 riconquistati proprio da De Ligt. E poi ancora: 21 con il Ferencvaros, 23 contro il Benevento, senza mai scendere sotto i 12 nelle altre gare. Con De Ligt in campo, la media si è alzata così da 10,8 a 17,5: 6,7 in più a partita, un incremento del 62%. E dopo il suo rientro la Juventus subisce meno: è passata da subire un gol a partita di media a incassarne 0,6. Imprescindibile.