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Possiamo dirlo apertamente: Dani Alves non lo avevamo capito. La posizione che il brasiliano copriva ad inizio anno non era la più adatta a lui, vero, ma in tanti hanno puntato il dito contro l'attitudine dell'esterno brasiliano che fino a Febbraio aveva stupito più sui social che in campo. I giudizi sul brasiliano si sono alternati tra i più e i meno severi ma la verità e che fino alla trasferta di Oporto in pochi credevano che Dani Alves sarebbe potuto essere un valore aggiunto per questa Juventus. Dalla rete segnata contro i portoghesi, l'ex Barcellona ha messo assieme prestazioni sempre più convincenti fino ad arrivare all'apice ieri sera nel Principato.

MR. EUROPA - Come ha detto anche Alex Del Piero dopo  il match contro il Monaco, la Juve ha acquistato Dani Alves per queste partite. Lo ha preso dal Barcellona per avere quel carisma, quella tecnica e quell'esperienza indispensabili quando si punta ad un trofeo che ormai è diventato quasi un'ossessione. Dani Alves ha dimostrato che i campi europei sono come il suo giardino di casa. Nella rosa della Juventus nessuno pu vantare i trofei internazionali alzati dal brasiliano che, non a caso, è uno dei calciatori più titolati nella storia del calcio.

COME SEEDORF - L'ultimo giocatore (esclusi gli alieni Ronaldo e Messi) ad aver avuto un simile approccio nei confronti della coppa dalle grandi orecchie è Clarence Seedorf. Specialmente nei suoi ultimi anni al Milan l'olandese era spesso fischiato dai suoi stessi tifosi a causa di prestazioni non all'altezza in campionato, specialmente contro le cosiddette 'piccole'. In Europa, però, Clarence ribaltava le sentenze, dominava le partite e dava l'impressione di averle già giocate 100 volte e infatti era così. L'olandese ha alzato quattro Champions in carriera con tre squadre diverse, Dani Alves è 'fermo' a tre, tutte con il Barcellona. Magari quest'anno potrebbe essere quello buono per eguagliare il record di Seedorf, il cannibale che si nutriva di Champions League.