commenta
Prima l'illusione, poi la realtà. La Juventus in questa stagione si è fatta rimontare spesso dopo essere andata in vantaggio. Succede ed è successo, ma speriamo che non succederà più. L'ultima volta ieri, fresca fresca: vantaggio di Ronaldo e dopo appena 20' il pareggio di Luiz Felipe. Poi, non ne parliamo: bianconeri in 10 per l'espulsione di Cuadrado e vittoria della Lazio. Oltre il danno (il gol del pareggio), anche la beffa con la sconfitta finale. La prima stagionale.

I CASI - E per evitare che ce ne siano altre a breve, l'allenatore deve lavorare per chiudere le partite dopo il primo gol. In 15 partite di campionato, la Juve quest'anno è stata ripresa 8 volte dopo essere andata in vantaggio. Troppe rimonte subite da inizio stagione e mai una vittoria con goleada: le più larghe sono state a Bergamo e in casa con la Spal, con due gol di scarto. Il campanello d'allarme era arrivato già alla seconda giornata, quando in poco più di un'ora la Juve era sul 3-0 contro il Napoli e alla fine ha rischiato di pareggiarla 3-3 se nel finale non fosse arrivato l'autogol di Koulibaly. A Madrid, contro l'Atletico: da 2-0 a 2-2. Nel big match con l'Inter Lautaro aveva risposto al vantaggio di Dybala e 15 giorni dopo Danilo del Bologna aveva fatto tremare lo Stadium pareggiando il gol di Ronaldo. Per non parlare della sfida con il Lecce, quando Mancosu ha fissato il punteggio sull'1-1 finale dopo l'illusione firmata Dybala. A Mosca, con la Lokomotiv, Miranchuk aveva risposto a Ramsey prima della cavalcata di Douglas Costa. L'ultima? Una settimana fa, alla 14a giornata contro il Sassuolo in casa: Bonucci segna dopo 20' e partita subito in discesa. Magari, perché Boga infila Buffon con lo scavetto. Poi finirà 2-2. Ecco uno degli aspetti da migliorare. Con un gol di scarto si rischia troppo, basta rimonte. Le partite vanno chiuse.

CON ALLEGRI - Allegri lo faceva, e anche bene. Max l'anno scorso ha vinto partite anche con tre gol di scarto: 1-0, 2-0, 3-0. E tanti saluti. Perché la prima missione era non subire. Problema numero due: tutto bello finché la Juve deve pressare alta; grinta e fame di vittoria non mancano. Ma quando la squadra deve abbassare il baricentro va sempre in difficoltà e spesso prende il gol. Che fine ha fatto quella Juve che sapeva soffrire e chiudeva la porta a doppia mandata? Ecco (anche) su cosa bisogna lavorare. Difetti da risolvere, situazioni da migliorare al più presto. Ora serve una svolta.