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Dall'Atalanta all'Atalanta, sei anni dopo. Un tuffo nel passato per Alvaro Morata, che proprio contro i nerazzurri aveva segnato il suo primo gol in Serie A. Era il 27 settembre 2014, in panchina c'era Massimiliano Allegri e in attacco Llorente e Tevez. Alvaro entrò a poco meno di mezz'ora dalla fine, con il risultato di 2-0 per i bianconeri, fissando il 3-0 finale con un colpo di testa su assist del Tucu Pereyra.

TUTTA UN'ALTRA MUSICA - Oggi all'Allianz Stadium sale sul palcoscenico un Morata del tutto diverso: come ravvisato da tutto l'ambiente bianconero e dichiarato orgogliosamente a più riprese da lui stesso, è un giocatore più maturo sotto ogni punto di vista. Dopo due annate juventine, con tanto di finale di Champions 2015 e un ottavo di finale con il Bayern di Guardiola che si poteva tramutare in un'impresa grazie anche a una sua cavalcata da sogno in Baviera, il centravanti spagnolo è tornato al Real Madrid per poi migrare verso Chelsea e Atletico. Ma il suo cuore, anche grazie al suo matrimonio con Alice Campello, è rimasto in Italia. È rimasto alla Juve. E qui è tornato, a 28 anni, prendendo le redini dell'attacco al fianco di Ronaldo e scalzare dallo status di titolare Paulo Dybala. Quella che potrebbe essere la sua miglior stagione dell'intera carriera passa anche da questo amarcord: nel 2014 si giocava a Bergamo, oggi a Torino. Assalto alla Dea per aspirare al paradiso.