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C'erano una volta i titoli... sì, c'erano, ed erano anche per gli altri, perchè da quando la Juventus si è risvegliata dopo l'incubo Calciopoli, per gli altri, non ci sono più. I bianconeri hanno fatto razzia di record, coppe e scudetti, e al sesto anno di questo percorso, piuttosto netto e con un'unico protagonista ben delineato, sembrano non avere alcuna intenzione di fermarsi, tutt'altro. Questa squadra, però, è già la più forte di tutti i tempi in Italia, e no, non è un giudizio di sensazione, ma basato su numeri per natura concreti. Terza finale di Coppa Italia consecutiva - nessuno ci era mai riuscito prima -, a cui si aggiunge una corsa verso il sesto Scudetto che procede con 6 punti di distacco dalla Roma e un vantaggio di mentalità consistente. E anche in questo caso sarebbe una prima volta: nessuno ha infatti mai imposto la propria egemonia per 6 tricolori consecutivi.

OSSESSIONE O REALTA' - Un titolo che non avrebbe nemmeno bisogno della Champions League per essere celebrato, diventata forse più ossessione che desiderio reale. Certo, però, che quelle grandi orecchie hanno un fascino particolare e difficilmente eguagliabile, ed è per questo motivo che desiderio e ossessione si sono mescolati, diventando sete reale. E' come essere stati seduti per 5 anni in un tavolo del ristorante più prestigioso, aver goduto di antipasti stuzzicanti - il 4-3-3 di Matri, Vucinic, Pepe e le ultime importantissime firme di Alex Del Piero -, essersi lanciati voracemente sui primi - la grinta di Vidal e Tevez e la classe di Paul Pogba, che hanno lanciato la Juve fino a Berlino -, aver consolidato le proprie certezze con alcuni secondi piatti, noti ma sempre di moda - la solidità della BBBC e le garanzie di Marchisio -, prima di aggiungere il vino pregiato - Higuain e Pjanic - in attesa del dolce... un boccone che non è necessario, ma rende tutto un po' più magico. PUNTI DI FORZA - Dai primi momenti concitati di Conte, in cui battere il Milan di Ibrahimovic e Thiago Silva era quasi un'impresa titanica, a quelli attuali di Allegri, la Juventus ha avuto sempre un merito: formare, riformare, programmare. E' questo il motivo principale per cui è sempre riuscita a resistere agli attacchi di avversari che timidamente si sono avvicinati, prima di cadere inesorabilmente: è successo a quel Milan, è successo alla Roma di Garcia, all'Inter di Mancini, al Napoli di Sarri. La certezza è tutta qui: nella programmazione, che porta campioni e giovani talenti da inserire, in un ciclo che spesso e volentieri si ripete. Partendo dalle macerie, la Juventus ha costruito un bellissimo palazzo, ad ora ineguagliabile, soprattutto per la solidità della sua base.