commenta

La partita di andata tra Juventus e Bologna, fine di un girone d'andata nel quale i bianconeri sembravano ancora poter sperare nella rincorsa scudetto, finì con una vittoria juventina per 2-0 il 24 gennaio. Ad aprire le danze, e spianare la strada in discesa per la squadra di mister Pirlo all'Allianz Stadium, fu Arthur con un tiro dalla distanza che incontrò una deviazione decisiva.

Un gol non fantasmagorico, ma una gioia che sembrava poter portare nuova luce nella stagione del brasiliano arrivato l'estate scorsa dal Barcellona in cambio di Pjanic più conguaglio. E invece i problemi fisici, sotto forma di quella famigerata calcificazione che lo ha fatto e lo fa tribolare in maniera silente e continua, hanno impedito ad Arthur di essere impiegato in maniera consistente. Privando così la Juve del suo unico vero regista (ci sarebbe Fagioli, ma la scelta tecnica per questa stagione è stata molto chiara...).

In vista del ritorno col Bologna, domenica sera al Dall'Ara, nel match che deciderà (in concomitanza coi contemporanei impegni di Milan e Napoli, of course) la cruciale qualificazione alla prossima Champions League, Arthur si trova in un limbo tra puntatine sul campo e tanta panchina, soprattutto dopo l'errore da incubo col Benevento. Più spettatore che padrone della cabina di regia come dovrebbe competergli. E come gli dovrà competere nella prossima stagione, sperando in un'adeguata preparazione quest'estate e a scanso di sorprese sul mercato.

Chissà, magari ponendo le basi già dopodomani con una gran prestazione "da Champions" e rendere il Bologna la sua avversaria-portafortuna...