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Calcio d'agosto, ancora, ma con i punti in palio; quanta importanza dare alla convincente vittoria della Juve ad Udine lo dirà il tempo, forse basteranno pochi giorni per capire meglio cos'è realmente questa squadra e se la direzione che ha preso è quella giusta. Domenica i bianconeri affronteranno il Bologna all'Allianz Stadium. Non certo il più difficile degli impegni ma può dare già indicazioni importanti in un senso o nell'altro, lo dimostra quanto successo nelle passate annate.

BUONA 'SOLO' LA PRIMA - Arriva Andrea Pirlo a sorpresa come nuovo allenatore e l'esordio è esaltante, 3-0 contro la Sampdoria. Poi però, tre pareggi consecutivi (Roma, Crotone, Verona). Due anni fa invece, al ritorno di Allegri, l'inizio fu ancora peggiore. Prima il pareggio contro l'Udinese e poi soprattutto la sconfitta contro l'Empoli in casa. Il tecnico livornese non può sorridere neanche pensando all'ultima stagione, quando anche in quel caso, la Juve aprì il campionato con il successo per 3-0 con il Sassuolo. Pochi giorni dopo però, una delle peggiori prestazioni di tutto l'anno, a Genova contro la Sampdoria (terminò 0-0).

L'ULTIMO FU SARRI - Al triplice fischio al Marassi, già si capirono le tante difficoltà e i limiti di quella squadra. Per non ripetere lo stesso copione, ovvero la larga vittoria per 3-0 e poi il crollo, la Juve è chiamata al successo domenica allo Stadium. E' dall'anno di Maurizio Sarri che non arrivano sei punti nelle prime due giornate di Serie A. Anche così Allegri può subito marcare la differenza con quello che è stato nel recente passato.