Allegri non è lucido quando decide di far fuori De Ligt, un patrimonio della Juve, e addirittura Chiesa, nella partita contro il Milan. E lo è ancora di meno quando lascia trasparire il suo malumore nei confronti di Federico, come se si trattasse di un ragazzino appena sbarcato nel grande calcio e non di un giocatore fatto, che nella scorsa stagione si è subito ritagliato uno spazio importantissimo nella squadra di Ronaldo così come nell’Italia campione d’Europa. Si riferisce a lui, Allegri, quando esce dal campo gridando (altro momento di scarsa lucidità): “E questi vogliono giocare nella Juve”? Probabilmente sì, o quanto meno si riferisce anche a lui. Non considera, però, che Chiesa ha già dimostrato di poter far parte a pieno titolo di una realtà complessa come quella bianconera.
E poi, quali benefici possono avere i giovani bianconeri di fronte a queste provocazioni pubbliche di Allegri? Crede così di migliorarli? Pensa che la scelta di lasciarli tutti in panchina - Chiesa, De Ligt, Kulusevski, Kean - aiuti la Juve, intesa come squadra ma anche come società? Che Max abbia smarrito la lucidità, del resto, lo sospettiamo da qualche tempo, e in questo ambito va inserita la lite con Spalletti dopo la partita di Napoli per le presunte lamentele del tecnico azzurro nei confronti dell’arbitro: è sembrato lo sfogo stizzito di un perdente e non la reazione matura di uno che ha vinto 6 scudetti.
Ma forse che Allegri non sia lucido lo dimostra la decisione che è all’inizio di tutta questa storia: preferire il ritorno alla Juve, in questa fase così difficile della storia bianconera, a un’esperienza al Real Madrid. L’errore di fondo, probabilmente, è tutto qui.
@steagresti