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Coinvolto nel caso Magistratopoli, ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, il nome di Luca Palamara è tornato sotto la lente di ingrandimento per nuove intercettazioni emerse con diversi colleghi e politici. In passato ha avuto a che fare anche con Calciopoli, direttamente implicato nel processo a Luciano Moggi, che recentemente lo ha attaccato: “Ho avuto la sfortuna di conoscere Palamara quando era PM del processo GEA, in cui mi aveva inquadrato addirittura come ideatore di quella società. Accuse smentite dal processo stesso. Su di lui c'è chi è stato più lungimirante di me, ed è stato Cossiga". Occorre fare qualche passo indietro: chi è Luca Palamara?

LA CARRIERA - La sua è stata un’eccellente carriera da magistrato, iniziata nel 1996 con il primo incarico alla procura di Reggio Calabria. Successivamente passa alla direzione antimafia, fino al trasferimento nel 2002 a Roma. Nel 2008 viene eletto presidente dell’Anm (Associazione Nazionale Magistrati), il più giovane ad aver ricoperto questo incarico. Per l’appunto, una carriera di spicco, costellata da inchieste di rilevanza nazionale (come quella su Aldo Moro), fino all’indagine per corruzione nei suoi confronti svolta l’anno scorso, che ha portato alla perquisizione della sua abitazione.

DA MOGGI A COSSIGA – Tra le grandi inchieste che ha preso a carico, c’è anche il filone di Calciopoli legato al ruolo della Gea, società capeggiata da Luciano Moggi e suo figlio Alessandro. Al processo, Palamara chiese per l’ex dg della Juventus una condanna a sei anni, poi ridotta a un anno e sei mesi. Ma perché Moggi si riferisce a Cossiga come ‘lungimirante’? Il fatto risale al 2008, quando il magistrato fu invitato negli studi si Sky per fare l’avvocato difensore dei suoi colleghi, che avevano messo sotto inchiesta Clemente Mastella, provocandone le dimissioni e la caduta del governo Prodi-bis. Nel corso della diretta, giunse la chiamata dell’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che definì l’Anm (di cui al tempo Palamara era presidente): “Un’associazione a delinquere di stampo mafioso”.