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Una scintilla. Un lampo. Una semifinale che era scivolata sul binario giusto, quello del corto muso. Che alla fine però si è rivelato beffardo, perché la fortuna aiuta gli audaci e l'Inter, audace, lo è stata. Guadagnandosi un pezzo di fortuna e generando un finale pregno di tensioni. E' successo di tutto e varie e numerose ricostruzioni verranno fuori. Ad accendere la miccia l'esultanza di Romelu Lukaku, autore del gol finale su calcio di rigore: esultanza con dito sul naso - a voler zittire - e mano all'orecchio, gesto di sfida e poi urla rivolte verso la curva, che Perin e Cuadrado (soprattutto) non hanno gradito. Il belga rispondeva però a cori, insulti, buu razzisti.

LA REAZIONE - In particolare, il colombiano si è avvicinato all'attaccante belga e ha provato a chiedere spiegazioni, ricevendo una risposta piccata e aizzata dal gruppo interista, naturalmente in festa. A Juan si sono aggiunti Perin, Bremer, tutti i compagni. Generando il parapiglia finale fatto di spintoni e faccia a faccia. Lukaku è stato ammonito una seconda volta, per quell'esultanza provocatoria, poi altri cartellini gialli fioccati nel finale, in un clima decisamente surreale. 

HANDA E SPOGLIATOI - Clima che si è protratto, tensione che non è scemata. Dopo l'esultanza sotto la curva interista, Cuadrado e Handanovic hanno continuato a battibeccare, creando ulteriore caos e nuove incomprensioni. Entrambi sono stati espulsi a gara conclusa. Entrambi hanno portato le rispettive motivazioni negli spogliatoi, dove rabbia e confronti sono continuati. Nella pancia dello Stadium, l'ultimo faccia a faccia tra juventini e interisti. Appuntamento al ritorno: sarà infuocato.