KEAN, PERIN E NON SOLO – Prima di tutto, Mattia Perin. È sfumato l'affare con il Benfica, non senza veleni e polemiche. Allora è dovuto scendere in campo direttamente Paratici, che ha incontrato i dirigenti dell'Aston Villa, per rassicurare in prima persona sulle condizioni di Perin e agevolare una trattativa che al di là della formula dovrà portare 15 milioni nelle casse della Juve. Il pezzo forte per il momento resta Moise Kean però: l'Everton è tornato alla carica, il confronto diretto con Paratici è servito per ribadire le richieste della Juve, 40 milioni trattabili a patto di inserire un diritto di riacquisto, la concorrenza non manca. A cominciare da quella dell'Arsenal che ha mosso passi concreti anche verso Daniele Rugani: a spaventare i gunners è la valutazione da quasi 40 milioni che ne fa la Juve in un momento che non prevede spese folli per l'Arsenal. E in Inghilterra c'è stato modo di parlare anche con il Wolverhampton, forse il club giusto per sbloccare la posizione di Sami Khedira ancora non troppo convinto di compiere un doppio salto all'indietro come quello con il calcio statunitense o quello turco, c'è il Fenerbahce fin qui ad aver presentato l'offerta più importante al giocatore e alla Juve, che pure non smette di pensare ad una risoluzione consensuale a patto di non svenarsi per la buonuscita.
I PEZZI GROSSI – Sempre verso la Premier si spinge anche per Joao Cancelo: il Manchester City è sempre lì, ha l'accordo col giocatore ma non è ancora riuscito a risolvere il caso Danilo, così la Juve si guarda attorno senza che Barcellona o Bayern Monaco abbiano ancora sorpassato il City. E ancora Paulo Dybala: al rientro dalle vacanze l'incontro con Maurizio Sarri, il confronto con Maurizio Sarri. Ma il mercato non può aspettare, soprattuto in Premier: lo United lo ha inserito alla cima della lista se dovesse rendersi necessario un grande colpo in attacco, il Tottenham ha fatto i suoi sondaggi, il City pure. La fretta non aiuta, la Juve lo cederebbe solo per una somma vicina ai 100 milioni, ecco perché il Psg resta alla finestra. Ma sono altre storie, quelle inglesi non hanno una parola fine ma sanno già quando termineranno: l'8 agosto.