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"Cosa fai nel basket quando mancano pochi secondi alla fine? Palla al più forte che gioca 1 vs 1 e tira", qualche anno fa Massimiliano Allegri spiegava così parte della sua filosofia. Traducendolo ora, potremmo dire "Palla a Milik e gol all'ultimo secondo". Non perché il polacco sia il più forte in assoluto, ma perché è sicuramente il più bravo a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto, soprattutto quando ci si avvicina al triplice fischio.

Arek Milik ci è riuscito, con quel colpo di testa, tutt'altro che facile, nell'ultima azione della Juve contro il Verona. Quando le speranze sembravano svanire definitivamente e i bianconeri accettare di essere nel mezzo di una delle partite maledette e stregate in cui tutto va nel verso sbagliato. E invece ci ha pensato il polacco, che non ha segnato, ma è come lo avesse fatto. Ha saltato più in alto di tutti, trovando il tempo perfetto e mettendo la palla quasi all'angolino. Si, perché ha colpito il palo e in quella frazione di secondo sembrava di assistere all'ennesima beffa del match. Poi è arrivato Andrea Cambiaso.

Assolutamente decisiva la giocata di Milik quindi, che interpreta forse meglio di chiunque altro il motto "Fino alla Fine". Poco più di un anno fa, sempre con un colpo di testa, sempre all'ultimo respiro, aveva regalato la vittoria contro la Salernitana, prima che il Var intervenisse commettendo il più grave errore da quando esiste. Ieri però, "giustizia" è stata fatta. Rimanendo sul parallelo con il Basket, sport molto caro ad Allegri, si direbbe "giocatore clutch", ovvero che più ci si avvicina alla fine più riesce a dare il meglio di sé. Michael Jordan (oltre ad essere il migliore in assoluto), è anche quello che ha realizzato più buzzer beater nella storia del basket (9), ovvero un canestro sulla sirena decisivo. Ecco perché Arek è, in questo senso, il "Jordan" della Juve.

D'altronde, "clutch" lo era stato anche in un'altra occasione da quando è a Torino. Qualcuno ricorda la punizione nei minuti di recupero a Cremona? Ecco, anche in quel caso, la Juve vinse 1-0 con la rete nel finale di partita. Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova, diceva Agatha Christie. In realtà, di indizi Milik ne aveva dati già in passato, al Napoli, dove più volte fu protagonista nel finale di gara. Su tutti, il gol del pareggio contro il Chievo Verona all'89esimo, prima che gli azzurri ribaltassero completamente il risultato mantenendo le speranze nella lotta scudetto proprio contro la Juve. Tempi ormai lontani e maglie diverse, qualcosa però, evidentemente, è rimasta uguale.