Il Napoli continua a guidare, l'Atalanta sembra inarrestabile (31 gol fatti in 12 partite) e la Fiorentina è proprio bella, ed efficace. Poi c'è l'Inter, sempre a un punto, e ancora la Lazio, comunque a 25. Quattro squadre tra gli azzurri e la Juventus, come un gruppone da prima curva di Formula 1, o quello che decide il distacco in una gara di ciclismo. Il massimo di una fase interlocutoria di una spedizione a tappe.
Ma cosa ci dice, Inter-Napoli? Eh, ci dice che la Juve è all'altezza. All'altezza delle proprie ambizioni. E che sarà comunque non scontato rientrare nelle prime quattro, perché poi il Milan tornerà e il Bologna arriva da tre vittorie di fila, che hanno aggiustato la propria classifica. Insomma: è l'era delle 8 sorelle in Italia, e tutte hanno legittima voglia di portare a casa il massimo possibile.
Però sì, ecco, "coltivare" è il vero che Thiago Motta deve portare a casa. E per un motivo su tutti gli altri: la Juventus non è la più forte di tutte, ma in un equilibrio così spesso a vincere a volte non è per forza la miglior squadra. Anzi. Come nelle gare che tanto ci entusiasmano, saranno i dettagli a fare la differenza, e le vittorie forti, d'impatto, specialmente negli scontri diretti. Tutte perderanno punti, e l'hanno fatto pure i bianconeri; nessuna reggerà questo ritmo, Atalanta inclusa. A portare a casa il sogno scudetto, allora, sarà chi sbaglierà di meno e resterà con più costanza in scia.
Ricordate la storia di Steven Bradbury?