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La Juve non si accontenta più. La versione 2024 della Signora, infatti, rappresenta una svolta, nei risultati, rispetto ai tanti 1-0 della prima parte di stagione. Una chiara l'inversione di tendenza con 15 gol all'attivo nelle prime quattro partite del nuovo anno. Nel girone d'andata, la media gol è stata di 1,5 a partita (29 in 19 gare) e solo in otto occasioni erano arrivate due reti (Empoli, Torino, Cagliari, Monza, Frosinone, Salernitana) o più (tre, a Udinese e Lazio), ma con il tris di martedì al Sassuolo il girone di ritorno è iniziato col botto. La squadra di Allegri ha ritrovato gioco, atteggiamento offensivo, pericolosità e incisività in area avversaria e i risultati – 15 partite di fila senza sconfitte in campionato, più due vittorie in Coppa Italia – ne sono conseguenza e conferma. 

Tanto che ora i sogni sono grandi. Come sottolinea il Corriere dello Sport, tanti fattori sono diversi: Vlahovic è tornato il vero Vlahovic e questa è certamente la prima ragione del salto di qualità. Capocannoniere juventino con 9 centri, più di un quarto del fatturato totale della squadra in campionato (32), con gli attaccanti che producono e segnano di più. In totale, tra campionato e coppa, sono 6 i gol di Chiesa, 5 di Milik e 3 della sorpresa Yildiz. Numeri chiari e segnali che c'è aria nuova e abbondanza di scelte, che permette ad Allegri di mixare gli interpreti. Tutto ruota attorno a Vlahovic ma il jolly sul tavolo dello scudetto risponde a Yildiz. E allora, si legge, l'Inter ha certamente qualche pensiero in più perché la Juve, oltre a vincere, ha imparato anche a segnare.