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E adesso come farà, Max Allegri, a tenere fuori Yildiz? L’interrogativo è l'apertura dell'analisi del Corriere dello Sport, ma anche la realtà dei fatti dopo l'esplosione del gioiello turco, avvenuta il 23 dicembre scorso dopo il gol al Frosinone, nel giorno del suo debutto da titolare con la maglia della Juve. Poi, due reti in Coppa Italia contro la Salernitana e lo stesso Frosinone, e altre gare da titolari, con tutti a chiedersi come si può riportare in panchina un talento capace di incidere in questo modo così rapidamente. Dall’antivigilia di Natale è diventato un titolare praticamente inamovibile, per meriti e anche per gli infortuni di Chiesa e Kean: Roma, Salernitana, Frosinone (coppa Italia), Sassuolo e Lecce, sempre titolare. Una volta in coppia con Milik, quattro con Vlahovic, con cui sta trovando un feeling incredibile.
 
Insomma, Yildiz si è preso la Juve e non solo per le rotazioni ristrette. Ha aggiunto innanzitutto qualità alla manovra, crea superiorità, porta freschezza ed energia. E anche i tifosi bianconeri lo hanno subito adottato, anche perché alcuni rivedono il lui il potenziale alla Alessandro Del Piero. Ed è il volto nuovo che può diventare un fattore in grado di sparigliare le carte nella corsa allo scudetto, la variabile impazzita. Ora c’è l’Empoli e Allegri punterà ancora su di lui, alla settima gara da titolare nelle ultime otto, in coppia con Vlahovic. Anche se il sogno, per lui, è l'Inter, a San Siro.