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Riccardo Calafiori è incedibile. Apre così il Corriere dello Sport, che spiega come "con chiunque uno parli tra i capi dello Stato Maggiore del Bologna ti garantisce che il difensore romano rappresenta il simbolo della svolta e dello sbarco in Champions League, e sarebbe terribilmente sbagliato se con il passare del tempo da Joey Saputo in giù dovessero rivisitare questa loro attuale posizione". La volontà è quella di costruire un Bologna forte, competitivo su tre fronti, Europa, campionato e Coppa Italia. Perciò, dopo che Thiago Motta ha deciso di andarsene e che Joshua Zirkzee molto probabilmente lo seguirà il pensiero che possa farlo anche Calafiori disturba eccome. Se poi - si legge - dovesse addirittura cederlo alla Juventus (di Motta) sarebbe il colmo, un’ammissione di Grande Debolezza, dopo quello che è stato il comportamento di Cristiano Giuntoli da gennaio in avanti nei confronti del Bologna. Ma Bologna, città e squadra, vuole credere che Calafiori non si faccia attrarre dalle sirene, dopo tutto quello che il Bologna ha fatto per lui nell’estate passata. 
 
Calafiori è uno dei tesori del Bologna che in città vorrebbero veder giocare con la maglia rossoblù in giro per l’Europa, e se di fronte a una super offerta in Premier League la partenza verrebbe digerita, per niente al mondo (appunto) passerebbe sopra a una sua cessione alla Juventus, prosegue il quotidiano. Cosa accadrebbe nel caso in cui Calafiori dovesse puntare i piedi per andarci? Se il Bologna è rimasto profondamento deluso per il modo e i tempi con i quali Thiago Motta ha tolto le tende da Casteldebole, per l’eventuale richiesta di Calafiori di essere ceduto alla Juventus si sentirebbe addirittura tradito. Anche se poi la sostanza non cambierebbe, almeno ad ascoltare ciò che emerge dal centro tecnico: da un’altra parte magari sì, se proprio questa fosse la sua volontà, ma alla Juve mai, conclude il quotidiano.