Raspadori resta al Napoli
Il gol di Raspadori contro il Venezia, il primo stagionale dopo un digiuno di 266 giorni (dal 7 aprile scorso), è stato un segnale simbolico più che determinante. La decisione di blindarlo era già stata presa da Conte, fedele al principio che “la qualità non si tocca”. Raspadori rappresenta una risorsa troppo preziosa per essere sacrificata, soprattutto considerando la visione del tecnico che vede in lui un elemento chiave per il futuro del Napoli.
A soli 24 anni (ne compirà 25 il prossimo 18 febbraio), Raspa deve ancora trovare la continuità che può trasformarlo in un protagonista indiscusso. Conte, però, ha già in mente una soluzione: una metamorfosi tattica che lo porti a evolversi in una mezzala offensiva, capace di combinare tecnica e istinto da centravanti. Raspadori ha accolto il progetto con entusiasmo, e questa fiducia reciproca ha sancito la sua permanenza almeno fino alla fine della stagione.
Il progetto 2025: protagonista in un nuovo ruolo
Il 2025 sarà l’anno della consacrazione per Raspadori? Il Napoli e Conte lo sperano. Il tecnico azzurro ha già sperimentato il nuovo ruolo del giocatore contro la Lazio in Coppa Italia, ma con risultati interlocutori. Contro il Venezia, invece, l’intesa con Lukaku e l’efficacia nella nuova posizione sono emersi con chiarezza: un po’ mezzala, un po’ attaccante di supporto, Raspadori ha mostrato versatilità e colpi da centravanti puro, come dimostrato dal gol decisivo.
Per il Napoli, Jack è un vero jolly, capace di adattarsi alle esigenze della squadra e di regalare qualità in ogni zona del campo. La sfida per il nuovo anno è chiara: trasformare il talento in continuità e fare di Raspadori un pilastro del progetto. L’asso è rimasto nella manica, pronto a essere calato nel momento decisivo.