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Spagna, Portogallo, Olanda e naturalmente Italia: i campionati iniziano a fermarsi in Europa. Ed è naturale, obbligatorio, soprattutto dopo le notizie di Rugani e Gabbiadini, entrambi positivi al Covid-19, e le ulteriori voci arrivate dal Leicester, dove tre giocatori sono in isolamento. Tant'è: nonostante tutto, la Premier League non si ferma, né chiude al pubblico. 

CHAMPIONS - Non è stata rinviata l'intera giornata, ma soltanto le partite di Juventus (contro il Lione) e Real Madrid (contro il Manchester City): entrambe le squadre osserveranno un periodo di quarantena della durata di 15 giorni.

EUROPA LEAGUE - E l'Europa League gioca. A Istanbul, Francoforte e Linz sono già andate in scena le prime partite degli ottavi di finale. Lo United ha battuto il Linz per 3-0, pari tra Basaksehir e Copenaghen, quindi il 2-0 del Basilea in casa dell'Eintracht. Questa sera si gioca Wolfsburg-Shakthar, Olympiacos-Wolves e Rangers-Leverkusen. Più o meno normalmente. In Inghilterra, il premier Johnson commentato: "Stiamo valutando la possibilità di vietare i principali eventi, anche sportivi. Alla luce dell'evidenza scientifica, possiamo dire che finora avrebbe avuto un impatto limitato nella trasmissione del virus. Ma la situazione potrebbe cambiare presto".

FORMULA UNO - A Melbourne, invece, la Formula Uno non correrà. Il Gran Premio è stato bloccato su decisione delgi organizzatori dopo la notizia della mattinata italiana di un membro del team McLaren positivo al coronavirus. 

STATI UNITI - Anche gli Stati Uniti sono passati all'azione. La MLS è stata sospesa per 30 giorni, mentre la NBA rimandata a data da destinarsi. Rimandate anche la NHL (hockey) e la MLB (baseball).

SCI - In seguito allo stop dello sci alpino, anche lo sci fondo si ferma per il coronavirus: è stata cancellata la tappa finale della stagione di Coppa del Mondo a Canmore, in Canada, in programma dal 20 al 22 marzo.