AIUTI - In queste ore si sta assistendo a un muro contro muro abbastanza imbarazzante tra i paesi "nordici" dell'Unione che pensano allo spread prima che agli aiuti umanitari e quelli "mediterranei" con Italia e Spagna in testa che ogni giorno hanno a che fare con un pesante bilancio di vittime e contagiati da coronavirus. Come ha detto l'ex Premier Enrico Letta alcuni paesi non hanno avuto la sfortuna di vedere i cortei di bare nelle loro città, come è successo da noi. Purtroppo. L'Unione Europea è nata anche per aiutare i paesi in caso di emergenza e nella storia del dopoguerra non ce n'è mai stata una così drammatica e così diffusa in tutto il Continente.
USA - In tutto questo devono far riflettere i contatti sempre più fitti tra Spagna, Francia, Italia e gli USA. Ieri notte c'è stato un colloquio tra Donald Trump e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte con il Presidente americano che si è impegnato per inviare nel nostro paese respiratori e aiuti sanitari per 100 milioni di dollari. Sulla carta sarebbero pure pochi, ma il segnale degli USA è senza dubbio più forte di quello che tutta l'Unione sta dando ed è incredibile che nessuno a Bruxelles se ne stia accorgendo. Così facendo anche gli europeisti più convinti vacillano, proprio come Lippi. L'Unione Europea è arrivata ad uno snodo fondamentale della propria storia. Senza aiuti, senza cooperazione, senza fratellanza tra i paesi del Vecchio Continente il progetto europeo rischia di naufragare facendoci diventare tutti, anche la Germania, più deboli, e facendo un regalo gigante proprio a Trump e Putin, le cui economie sarebbero sempre più forti di fronte a un'Europa frammentata. Come si fa a non essere inca...