Sono teorie, suffragate dalla preparazione di Newman, si è laureato in Economia e Filosofia alla London School of Economics oltre ad aver sempre lavorato a contatto con i big data del calcio. Sono però anche teorie che rispondono dell'andamento del mercato, non solo quello calcistico: infatti, potrebbe essere uno scenario che si estenderà anche ad altre componenti della società. I giochi di forza si intensificheranno, quindi, portando le squadre anche a sondare mercati alternativi, in Paesi che già oggi offrono giocatori di qualità a prezzi minori di altri. Per questo, visto che la Juventus - per quanto afflitta dalla crisi - si troverà comunque dalla parte delle big, vediamo come potrebbero cambiare i piani della società.
Non più Paul Pogba, quindi. Sono supposizioni, ovviamente, ma se davvero il calciomercato si trasformasse sulle linee guida dettate da Newman, ecco che i bianconeri si troverebbero costretti ad aggiustare il tiro. Meno Pogba, quindi, ma più Sandro Tonali (e giocatori affini). Il centrocampista del Brescia rappresenta una soluzione calzante per supportare questa tesi: infatti, il suo valore potrebbe scendere e, dai 50 milioni pronosticati prima del coronavirus, si potrebbe strappare a Massimo Cellino per 35 milioni. L'esigenza di vendere detterà quindi il prezzo, oltreché la scelta dei giocatori. Quindi, sarà più facile vedere una campagna acquisti più oculata, che guarda al futuro piuttosto che al presente: anche i nomi di Federico Chiesa e Gaetano Castrovilli potrebbero diventare nomi appetibili, per quanto la forza economica di Rocco Commisso non sembra concedere sconti.
Molto più probabile, quindi, che Fabio Paratici si fiondi su qualche baby talento che ancora deve far vedere le proprie qualità. Sempre a Brescia, ad esempio, c'è Mattia Viviani - il vice Tonali -; si tratta di un nome che ancora non è uscito fuori nei rumors, ma potrebbe essere l'esempio di profili su cui le big si potranno gettare a capofitto. Giovani, dal talento assicurato, ma che devono ancora emergere: potrebbero farlo subito, ma anche nel giro di qualche anno. Ecco, l'attesa diventerà una virtù fondamentale, anche per chi è costretto a vincere subito. E non è detto che questo sia proprio un male.