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È servito un nuovo dpcm del governo, firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a spegnere qualsiasi volontà di tornare frettolosamente ad allenarsi. Il decreto proroga le misure restrittive anti-coronavirus fino al 13 aprile, vietando inoltre le “sedute di allenamento dei professionisti e non, all'interno degli impianti sportivi di ogni tipo”. Nessuna società sta guardando più in là di questa data per buttare giù un piano di allenamenti, quando c’è l’Italia, anzi, il mondo intero chiuso e bloccato dal coronavirus, che fa da padrone del presente e dell'immediato futuro. Eppure, c’è chi ha provato a tutti i costi a tornare in campo e se non fosse stato per il divieto del governo, lo avrebbe fatto già questo weekend, ovvero Claudio Lotito.

RIPRESA DEGLI ALLENAMENTI - Il presidente della Lazio ha sempre capeggiato quel partito di chi vuole tornare in campo a tutti i costi, andando oltre all’aspetto umano e morale della situazione, limitandosi a rispettare le misure del decreto. Lotito è conscio del fatto che quest’annata rappresenta un’occasione più unica che rara per la sua squadra, punto a punto con la Juventus per lo Scudetto, per questo vuole ripartire. Nei piani di Lotito c’era l’idea di portare la Lazio in ritiro, convocandola a Formello già a partire da questo sabato 4 aprile per la ripresa degli allenamenti. Non avrebbe rappresentato un primato tra i top cinque campionati europei, in Bundesliga infatti c’è chi si allena nei centri sportivi (Wolfsburg, Lipsia, Borussia Dortmund e Augsburg), ma in Italia sì. E avrebbe scatenato una grossa bufera di polemiche. È servito un decreto per fermare il suo operato, che con le necessarie precauzioni sarebbe stato conforme alle precedenti disposizioni, ma difforme in toto all’emergenza umanitaria che sta vivendo il nostro Paese.