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Voleva esterni di livello per il suo 3-5-2, gli hanno preso Young dal Manchester United e Moses dal Chelsea. A gennaio era stato bloccato Godin, perfetto per il tipo di difesa di Antonio Conte. Un'estate intera a inseguire Romelu Lukaku, alla fine preso anche lui. Nonostante la dirigenza dell'Inter abbia provato in tutti i modi ad abbassare la richiesta dello United l'hanno pagato 65 milioni di euro più 10 di bonus. Mica poco. E vabbè, l'aveva chiesto l'allenatore. Era giusto fare uno sforzo in più. Risultato? -9 dalla Juve, (a fatica) ancora in corsa per l'Europa League e fuori dalla Coppa Italia. 

MENTALITA' - Non benissimo la coppia Conte-Marotta all'Inter. Chi pensava a un copia e incolla dalla Juve ai nerazzurri si sbagliava. Tra Torino e Milano c'è un ambiente e una mentalità diversa. Com'era? "Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta". Frase che chi arriva in bianconero è quasi 'costretto' a tatuarsi nella mente. Non ci sono altre soluzioni per finire una stagione. Questione di ambizione e obiettivi. Che l'Inter ha cambiato dopo l'arrivo dei due alzando l'asticella rispetto alle stagioni scorse, ma il primo è già fallito.

SFIDA MANCATA - Fuori dalla Coppa Italia. Danno e beffa, perché sfugge la finale con la Juventus contro la quale Conte ha perso due partite su due in questa stagione (l'ultima subito prima dello stop del campionato, quando si giocava già senza pubblico). Forse meglio così, per loro. Non c'è due senza tre, si dice. Nel dubbio Mertens e il Napoli infilano Handanovic per il gol decisivo che qualifica la squadra di Gattuso alla finale. Inter a casa, già con la testa al campionato. Lì dove Conte è scivolato a -9 dai bianconeri e davanti ha anche la Lazio. "Può ancora farcela" dicono i più ottimisti. Ci sperano i tifosi nerazzurri, perché con l'arrivo dell'ex allenatore della Juve doveva essere l'anno zero; quello della ripartenza. Per ora, però, il primo trofeo è già sfumato.