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Hanno lanciato una petizione per far fuori Antonio Conte dalla storia della Juventus. Sì, tu che storci il naso, tu che ti chiedi il motivo aggrottando le sopracciglia. Tu che hai vissuto una Juve diversa e che l'hai vista guidata - anzi, leaderata, che suona male ma è meglio così - da un uomo che ha messo se stesso e pure di più, ti chiedi come sia possibile che il passato conti così poco. Che tutti gli sforzi fatti in una vita, davanti a una scelta, davanti a un bivio, improvvisamente contino così poco. E' il dramma del presente: sa inghiottire tutte le storie e trasforma il tempo investito in tempo perduto. 

AMARSI UN PO' - Non è una storia di riconoscenza. E' proprio una questione di educazione. Se qualcuno ti dà tanto, tu ringrazi e passi oltre, soprattutto se gli ultimi anni sono stati tra i più felici della tua esistenza. Il percorso di Conte è stato poi lineare con la sua personalità. Lo è stato anche lasciare la Juve al secondo giorno di ritiro: certi problemi, se irrisolti, avrebbero potuto rompere questo ciclo, provato da tre anni al massimo e dalle urla di Antonio. E' come in amore: ci si dà tutto finché si può. E se passa col tuo peggior nemico, è anche giusto che non ci si auguri il meglio reciprocamente. Ma è sempre bello aprirla, quella finestra sul tuo passato. Perché è stato bello. Perché è stato decisivo. Perché è stata una storia così importante, che non è valsa solo una stella. E' valso un universo intero.