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Ieri sera Antonio Conte ha aggiunto un nuovo capitolo alla lunga saga dei suoi "scleri". Un uomo che, per andare avanti nel suo lavoro di allenatore con le giuste motivazioni, ha bisogno di crearsi continuamente molti nemici, all'Allianz Stadium li ha trovati e ci si è scontrato in diretta tv. Anzi, in diretta web, vista l'immagine del suo dito medio (che poi forse sono stati due) divenuta virale su tutti i social. La Juventus del più giovane (e decisamente meno pagato) collega Andrea Pirlo lo ha imbrigliato tatticamente, ed evidentemente anche psicologicamente, data l'isteria con cui ha iniziato fin da subito a sbraitare per il rigore inesistente su Lautaro Martinez, dalla quale si è scatenata la serie di eventi che ha portato allo scontro a breve distanza col suo ex presidente.

Del resto, Conte è abituato a trovare i propri nemici persino all'interno delle società per cui lavora. Nelle sue esperienze più importanti da allenatore si è lasciato male: a partire dalla Juve stessa, con gli screzi innescati dalle sue lamentele sul mercato e i ristoranti da 100 euro, passando anche per il Chelsea, e di recentissimo passato sono le storie tese con la stessa Inter, con Marotta costretto ai salti mortali per placarlo e trovare i giusti equilibrismi per non far rompere l'allenatore con Zhang. Figuriamoci dunque se ha difficoltà ha scaricare la sua frustrazione sui nemici di bianconero vestiti!

Conte, quello che parla di rispetto ed educazione, più volte immortalato a muso duro contro gli arbitri, spalleggiato o trattenuto (a seconda del rischio della situazione) da Oriali. La verità è una: quando non vince, e capita più spesso di quanto il suo stipendio non richieda, il primo a lasciare in soffitta la sportività è proprio lui.