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Ci risiamo, è il solito Conte. Si lamenta, si sbraccia, critica e punta il dito contro gli altri. Qualche giorno fa era una furia dopo la sconfitta nella finale di Europa League contro il Siviglia, ce l'aveva con tutti: da Zhang a Marotta. Non si sentiva protetto, diceva. E alla fine? Rimane. Così ha deciso. Dopo il faccia a faccia di oggi la scelta è quella di andare avanti insieme. con Marotta e Ausilio, nonostante i rapporti tra l'allenatore e i dirigenti non siano proprio idilliaci.

ABITUDINI - Nell'ultima intervista aveva parlato addirittura al passato Conte, dando a tutti l'impressione che la decisione era già stata presa. Conte non era soddisfatto del mercato e di alcune scelte fatta dalla società, ha fatto la voce grossa per giorni per poi, alla fine, tornare sui suoi passi. Magari ha avuto garanzie dal club per il futuro, o forse ha trovato un compromesso con la società per andare avanti insieme. Non è facile però soddisfare le richieste dell'allenatore in tutto e per tutto. Antonio era abituato bene alla Juve, dove appena arrivato ha avuto a disposizione subito Pirlo (decisivo per la vittoria dello scudetto), Vucinic e Vidal; l'anno dopo era quello del colpo Pogba e la stagione successiva è arrivato Carlitos Tevez. Insomma, quando era sulla panchina bianconera non si è potuto proprio lamentare.

COPIA E INCOLLA - Quest'anno invece l'ha fatto e anche pesantemente. E più di una volta durante la stagione. Con un sorriso dei suoi dopo la vittoria in semifinale di Europa League con lo Shakhtar Beppe Marotta pensava di aver messo fine alle polemiche: "Con Conte è tutto passato". Sperava. Perché quando si vince è tutto più facile. Poi, sconfitta col Siviglia e tac, altro sfogo dell'allenatore. E oggi sono bastate un paio d'ore per risolvere tutti i problemi? Difficile. La senszione è che alla prossima difficoltà Conte potrebbe tornare a puntare il dito contro qualcuno. Una storia già vista, sempre la stessa.