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    Conceicao-Tudor, il confronto e cosa gli ha spiegato l'allenatore

    Conceicao-Tudor, il confronto e cosa gli ha spiegato l'allenatore

    • Cristiano Corbo, inviato a Torino
    Confronto diretto. Senza filtri, né intermediari.Francisco Conceição sa di avere ancora qualche carta da giocarsi per provare a ritagliarsi un futuro alla Juventus. Un futuro che, al netto dei cambiamenti di prospettiva e delle incertezze legate alla prossima guida tecnica, resta sospeso. 

    L'esterno portoghese non partirà titolare nemmeno contro il Lecce: una non-notizia, ormai. Ma in queste ultime partite sarà comunque valutato, per comprendere se davvero possa adattarsi al sistema, agli obiettivi e alla mentalità di un club come la Juventus.

    Il confronto diretto


    Niente chiacchiere inutili, solo parole vere. Dopo i 90 minuti passati in panchina all'Olimpico e il conseguente sfogo, non c’è stato bisogno di lunghi confronti: solo di un dialogo sincero. Tudor lo ha spiegato in conferenza stampa, con franchezza: “Sono il più felice se mi fate cambiare idea, gliel’ho detto proprio così”. Un confronto diretto, necessario. 

    Per sgomberare l’aria e soprattutto per chiudere definitivamente con un certo tipo di atteggiamento che, nel recente passato, aveva avvelenato lo spogliatoio. Tudor ha portato un nuovo equilibrio, e chi resta dovrà adeguarsi.


    Meno partite


    Occasioni? Ce ne sono poche, effettivamente. Lo sfogo di Conceição, da solo, non basta per ribaltare le gerarchie. La sua adattabilità al sistema di Tudor resta tutta da dimostrare. Come contro il Genoa, il tecnico croato continuerà a puntare su uomini di fiducia, quelli che garantiscono stabilità e solidità. Ma il tempo stringe. 

    Le partite sono sempre meno, le occasioni anche. E anche se il gruppo è quasi al completo, Chico sente di essere ai margini. Una sensazione difficile da ignorare, soprattutto per chi si era ambientato discretamente a Torino, almeno fino a quando non è stato messo da parte.

    "Giocheranno tutti". Tudor lo dice, ma sa di non poter mantenere la promessa. Se la squadra risponderà come spera, l’ossatura è già definita: un trequartista di equilibrio come Koopmeiners o Nico Gonzalez, Yildiz alle spalle di Vlahovic o Kolo Muani. In questo schema, Conceição resta fuori. Anche perché Tudor aveva già pensato a Nico largo a destra durante quelle dieci ore in macchina passate a immaginare il suo primo impatto con la Juve. Le idee sono chiare, le scelte pure. A meno che il portoghese non riesca a fare l’unica cosa che davvero conta: fargli cambiare idea. Con i fatti.

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