Conceicao, l'intervista: le parole sul futuro e l'espulsione
COSA CHIEDE MOTTA - "Mi ispiro al calcio di strada, un modo di pensare che attiva l’interesse dei tifosi. Motta ci chiede creatività quando siamo nell’ultimo
terzo di campo. Ci dice che dentro ad una strategia collettiva, ognuno è, poi, libero di sfruttare al meglio le proprie caratteristiche. E le
mie sono queste"
SUL "VINCERE" - "Io penso, fortemente, che vincere debba essere un’esigenza:ho vissuto un po’ad Amsterdam, all’Ajax, un bel po’ al Porto e, ora, alla Juve.Club storici e club dove conta arrivare prima degli altri".
"NON MI VEDO DI PASSAGGIO" - "Non mi vedo di passaggio con questa maglia, altri discorsi non li posso fare perché non tocca a me farli. Ma il progetto Juve mi piace...Torino mi incuriosisce molto: qui c’è tutto per vivere al meglio la mia professione".
FIGLIO D'ARTE COME THURAM E WEAH - "Tra di noi parliamo della “strana” circostanza che ci lega ad una storia comune. Mio padre con quello di Thuram hanno anche giocato insieme...".
GOAL CON IL LIPSIA - "È stato un bellissimo momento, per me e per la squadra: in Germania ho realizzato il mio gol più bello, ma lavoro per farne altri migliori. A me piace pensare in grande, vorrei, un giorno, essere ricordato come uno dei più forti".
ESPULSO PER SIMULAZIONE - "Sono stato toccato, l’arbitro poteva non concedere o concedere il rigore, ma non ho simulato. Io, in generale, vado sempre mille all’ora,cercando il dribbling"